Zgodbe iz Slovenije

Caporetto, la storia oltre la Grande Guerra

31.07.2020
Fonte: www.slovenia.info, foto di Alan Kosmač

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Caporetto è un luogo importante per il Sentiero della Pace, il percorso dedicato alla memoria degli eventi della Grande Guerra che si snoda per 400 chilometri in Slovenia. Da una parte qui ha sede il Kobariški muzej, istituzione che, insieme alla Fondazione Sentiero della Pace ha collaborato alla realizzazione di questo progetto. E dall’altra è una delle tappe fondamentali del Sentiero.

Del resto non potrebbe essere altrimenti. Non c’è bisogno di essere degli storici specializzati nello studio della Grande Guerra per sapere che il nome Caporetto è emblematico del terribile conflitto mondiale. Soprattutto in questa parte di Europa. Sul fronte isontino infuriarono alcuni tra i combattimenti più devastanti, e nella lingua italiana Caporetto è diventato sinonimo di tremenda disfatta.

Fonte: https://www.kobariski-muzej.si/it/

Anche per questo, probabilmente, è difficile pensare alla storia di questo tranquillo e ameno borgo della Slovenia nordorientale, a pochi chilometri dal confine italiano, al di là del XX secolo. Eppure la storia di Kobarid, questo il suo nome in sloveno, è lunghissima e costellata di eventi importanti, risale a ben prima della Grande Guerra. E scoprirla, significa addentrarsi nel passato di un angolino di Mitteleuropa.

Questa zona è abitata sin dalla preistoria, e del resto grazie alle foreste ricche di selvaggina e ai numerosi corsi d’acqua, era un luogo ideale per lo sviluppo di comunità umane. Vi sono stati rinvenuti reperti della Cultura di Hallstatt, che si diffuse in tutta l’Europa centrale nell’età del bronzo e al principio dell’età del ferro. Tuttavia il suo nome deriva molto probabilmente dal latino caper, dovuto all’abbondante presenza di capre in questa zona.

Fonte: https://www.soca-valley.com/it, foto di Jošt Gantar

In effetti l’attuale Caporetto fu piuttosto importante in epoca romana, perché fu l’avanguardia del sistema difensivo Claustra Alpium Iuliarum, realizzato per separare l’Italia dalla Pannonia e arginare eventuali attacchi dall’est. Sulla collina di Toconov grad infatti, si trovano i resti di un insediamento fortificato, con una ventina di abitazioni. Dalla sommità della collina si apre un panorama meraviglioso, tra l’altro, che vale la pena di andare ad ammirare.

Nel 1184, data a cui risale il primo documento che menziona Caporetto, questa apparteneva al Principato patriarcale di Aquileia (noto anche come Patria del Friuli), un principato ecclesiastico del Sacro romano impero che esistette dal 1077 al 1420. E mentre i territori più a ovest venivano conquistati uno a uno dalla Repubblica di Venezia, che nel XV secolo arrivò a comprendere anche l’Istria, Caporetto e il resto delle terre dei Conti di Gorizia furono annessi ai territori austriaci interni della Monarchia asburgica.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Jošt Gantar

In seguito, dal 1754, Caporetto appartenne alla Contea asburgica che, insieme alla Marca dell’Istria e alla Libera città imperiale di Trieste, costituiva il cosiddetto litorale austriaco dell’Impero austro-ungarico. E, a parte per la breve parentesi di annessione al Regno d’Italia, tra il 1809 e il 1813, rimase sotto controllo asburgico sino al 1918.

Infine, per conoscere la storia di Caporetto e di tutta la parte slovena che fu coinvolta nel fronte isontino della Grande Guerra, il luogo più adatto è indubbiamente il suo museo, il Kobariški muzej. La sua esposizione è dedicata sì al conflitto, ma soprattutto ai soldati che dovettero combatterlo, indipendentemente dal fronte di appartenenza, e il museo è stato insignito di riconoscimenti importanti, ad esempio l’EMYA, lo European Museum of the Year Award.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Jošt Gantar

Che si voglia percorrere tutto un ramo del Sentiero della Pace, o visitare Caporetto come tappa mentre si viaggia verso il resto della Slovenia, il Museo è un gioiello da non perdere.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

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