Zgodbe iz Slovenije

Lungo il Sentiero della Pace, al museo all’aperto di Ravelnik

28.08.2020
Fonte: www.slovenia.info, foto di Jošt Gantar

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

In Italia sono tanti quelli che, a distanza di oltre un secolo, continuano a leggere e studiare le vicende della Grande Guerra. Molti non si accontentano delle letture e dei documentari, ma, spinti dalla passione per la memoria, dal ricordo dei padri, e dall’amore per il viaggio, si recano in luoghi-simbolo del primo conflitto mondiale come il Monte Grappa, le rive del Piave, Vittorio Veneto.

Per costoro c’è una meta in grado di entusiasmare anche mogli e bambini: il Sentiero della Pace, in Slovenia. A un tiro di schioppo dal confine italiano, il Sentiero della Pace si snoda per ben 400 chilometri tra paesaggi bellissimi e natura incontaminata, e permette davvero di toccare con mano uno dei momenti fatidici che opposero l’esercito italiano alle armate dell’Impero austro-ungarico e del Secondo Reich.

Fonte: https://www.kobariski-muzej.si/it/

Si tratta del fronte isontino, dove infuriarono alcune tra le battaglie più terribili della Grande Guerra, e che viene raccontato egregiamente dall’interessantissima (e pluripremiata) esposizione permanente del Kobariški muzej, il museo che sorge proprio nell’emblematica Caporetto. Una parte importante del Sentiero della Pace, infatti, si svolge proprio nella Valle dell’Isonzo, e alcuni dei suoi punti più commoventi si trovano fra Caporetto, Tolmin e Bovec, e sui monti che sovrastano queste cittadine.

Ed è proprio sopra la piana di Bovec che sorge uno dei musei all’aperto più interessanti del Sentiero della Pace, quello di Ravelnik. Ossia una delle principali postazioni della linea difensiva realizzata dalle truppe austro-ungariche proprio nella conca di Bovec (che in italiano è nota come Plezzo) nel 1915. D’altra parte questa era un’area strategicamente importantissima per il conflitto, perché permetteva di raggiungere il passo della Moistrocca (Preval Vršič in sloveno) e quello del Predil (Preval Predel), entrambi sotto controllo austro-ungarico all’epoca.

Fonte: http://www.potmiru.si/ita

Visitando il Museo all’aperto di Ravelnik ci si rende subito conto che la posizione scelta dalle forze austro-ungariche, a 519 metri, consentiva loro di mantenere il fondamentale vantaggio dell’altezza rispetto alle truppe nemiche, che invece si trovavano obbligate ad agire in una posizione di forte vulnerabilità, a quota molto più bassa e in campo aperto. Nonostante vari tentativi le forze italiane non riuscirono a conquistare quell’arroccata posizione, che fu anzi scelta dall’esercito austro-ungarico come uno dei punti di partenza per l’offensiva Waffentreue, alias Dodicesima battaglia dell’Isonzo, alias Battaglia di Caporetto.

Oggi quel luogo si può visitare grazie a un sentiero circolare che collega trincee, fossati di collegamento, bunker, caverne, nidi per mitragliatrici e baracche ricostruite. Il Museo all’aperto di Ravelnik è uno di quei luoghi-custodi di memoria che, grazie al lavoro della Fondazione Sentiero della Pace e dei suoi partner, fra cui il Museo di Caporetto, continuano a lanciare il loro monito, silenzioso ma potentissimo, contro la guerra.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Boris Pretnar

È uno di quei luoghi da visitare, almeno una volta nella vita, per rendere omaggio a quella memoria e a quel monito, e per ravvivarli nella nostra coscienza. Quanto è grande la fortuna che abbiamo noi, di poterci recare in luoghi come questo in completa sicurezza, di vivere in pace e di non dover affrontare le terribili, inaudite prove che i nostri nonni o bisnonni hanno invece dovuto attraversare? “L’inutile strage”, così viene spesso chiamata la Grande Guerra.

La pace è un dono tanto prezioso quanto fragile ed è dovere di ognuno di noi fare tutto il possibile perché non vada mai più perso, e perché tragedie immani come quell’Inutile strage non avvengano mai più. Luoghi come il Museo all’aperto di Ravelnik, il Museo di Caporetto e tutto il Sentiero della Pace sono là, e meno male che ci sono, per ricordarcelo sempre.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

Naložbo sofinancirata Republika Slovenija in Evropska unija iz Evropskega sklada za regionalni razvoj v okviru Vavčerja za digitalni marketing za projekt spletna stran, spletna trgovina, rezervacijska platforma ter mobilna aplikacija.