Zgodbe iz Slovenije

Un viaggio a base di memoria e umanità al Museo di Caporetto

28.11.2019
Fonte: www.slovenia.info, foto di Anton Žvanut

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Non tutti sanno che, nella notte di Natale del 1914, migliaia di soldati britannici e tedeschi stipularono una tregua in onore del Salvatore, e passarono la notte cantando, bevendo, mangiando e scambiandosi piccoli doni.

A questo episodio struggente, che dimostra come anche nelle condizioni più disperate gli uomini di buona volontà possono conservare la propria umanità e bontà, sono stati dedicati innumerevoli libri e persino un film: Joyeux Noël, una produzione franco-anglo-tedesca uscita nel 2015.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Boris Pretnar

Anche noi, sulle orme di quei soldati così profondamente umani, possiamo ritagliare un po’ del nostro tempo questo dicembre e dedicarlo a una bella gita all’insegna del ricordo e del rispetto al Museo di Caporetto. Perché il Kobariški muzej, partner di primo livello della Fondazione Sentiero della Pace dedicata alla memoria degli eventi del fronte dell’Isonzo, vanta un’esposizione che, ancor più che sul conflitto, si concentra sugli esseri umani.

Sulle migliaia di soldati che combatterono e persero la vita in uno dei fronti più sanguinosi della Grande Guerra: furono circa 1,7 milioni i soldati che morirono o rimasero gravemente feriti sul fronte dell’Isonzo. E oggi, il Museo di Caporetto è noto a livello internazionale per essere un’istituzione preziosa e particolare. Perché nulla del suo allestimento è elegiaco o celebrativo, né schierato con una parte o l’altra.

Fonte: https://www.kobariski-muzej.si/it

Il messaggio di questo museo, che ogni giorno dell’anno apre le sue porte nel delizioso paese di Caporetto, è semplice ma straordinario, chiaro e fondamentale: gli orrori della guerra sono a tal punto terribili che è impossibile immaginarli. È stato ed è ancora facile, purtroppo, sottovalutarli, ma è un errore che non deve essere commesso. La pace è una conquista preziosa, vitale ma vulnerabile. E per proteggerla, la memoria è fondamentale.

E ora che si avvicina la stagione delle nevicate in alta quota, una parte del museo da non perdere è la Sala Bianca, dedicata alle incredibili sofferenze e avversità che dovettero affrontare i soldati assegnati ai combattimenti in montagna. Per ventinove mesi la guerra infuriò sul fronte dell’Isonzo, e anche se nessuno venne risparmiato dall’orrore dei bombardamenti, delle trincee, delle incursioni e delle privazioni, l’alta montagna in un contesto come la Grande Guerra non poté che essere terribile.

Fonte: https://www.kobariski-muzej.si/it

Non solo per le condizioni durissime: le basse temperature, i metri di neve, i terreni duri, scoscesi e pericolosi, ma anche per le difficoltà di approvvigionamento e di spostamento. All’epoca un cannone poteva pesare anche 60 quintali, e armi del genere dovettero essere trascinate fino in alta quota per combattere. Molti persero la vita cadendo in un crepaccio, scivolando per i crinali, sepolti da valanghe o sopraffatti da bufere di neve.

Fra le montagne sulle quali infuriarono le peggiori battaglie c’è il Monte Krn, proprio nelle vicinanze di Caporetto. Il diario di Virgilio Bonamore, un soldato italiano, può aiutare a farsi un’idea di quale fama avesse questa montagna fra le truppe: “Intorno alle sette abbiamo cominciato la marcia verso la cresta rocciosa del monte Krn, che ora è nostro, ed è così intriso di sangue che lo chiamano il Monte Rosso” scriveva il 26 luglio 1915.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Jošt Gantar

Proprio a questa montagna è dedicata una sala del museo, la Sala Krn. Qui sono illustrati i primi attacchi lungo l’Isonzo dopo l’entrata in guerra dell’Italia, nel maggio 1915. Furono gli alpini a ottenere la prima, grande vittoria su questo fronte conquistando il Krn, alto 2.244 metri, il 16 giugno 1915.

È un’esposizione davvero esaustiva, chiara e istruttiva quella del Museo di Caporetto. E in queste settimane in cui così tanti di noi attendono le giornate serene delle feste e le nevicate per tornare a sciare, ricordare l’umanità dei soldati che dovettero combattere nella Grande Guerra e le sofferenze a cui andarono incontro, è un obiettivo prezioso a cui dedicare un piccolo viaggio.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

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