di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Il Museo di Caporetto e quello di Tolmino; la commovente chiesa del Santo Spirito e i diversi musei all’aperto, fra monumenti ed ex strutture militari; il santuario di Javorca e il sacrario di Caporetto. Sono tanti i luoghi-simbolo toccati dal Sentiero della Pace, il percorso che si snoda per 400 chilometri attraverso quello che fu il fronte isontino della Grande Guerra, da Log pod Mangartom (alias Bretto, frazione del comune di Plezzo) sino a Trieste.
Frutto della collaborazione fra numerose istituzioni, tra cui il Museo di Caporetto e la Fondazione Sentiero della Pace, questo percorso rappresenta una splendida destinazione per scoprire la Slovenia tra valli magiche come quella dell’Isonzo, pendi di monti e colline, boschi e altipiani. E, al contempo, è una testimonianza tangibile della volontà di preservare la memoria delle tragiche conseguenze della Grande Guerra sulle vite di innumerevoli uomini, donne e bambini, su ogni lato dei vari fronti.
Oltre che dai luoghi, recuperati e trasformati in musei all’aperto, memoriali e simboli della Prima guerra mondiale, il Sentiero della Pace è costituito anche da organizzazioni e istituzioni presenti al tempo della Grande Guerra ed esistenti ancora oggi. Ad esempio il Corpo dei pompieri volontari di Caporetto, che quest’anno compie ben 130 di attività, e giustamente si concede delle celebrazioni all’altezza dell’occasione.
Lo scorso giugno, ad esempio, è stata organizzata una camminata sull’emblematico Monte Krn (alias Monte Nero in italiano), teatro di alcune tra le più terribili battaglie del fronte isontino, mentre a ottobre sarà presentata una storia dell’attività del Corpo dei pompieri volontari di Caporetto sin dalla sua nascita. Protagonista di uno degli eventi realizzati per celebrare l’anniversario, anche un veicolo militare storico che è un autentico cimelio.
Si tratta della Fiat 15 ter in dotazione al Corpo dei pompieri volontari di Caporetto da dopo la Seconda guerra mondiale, ma attiva da ben prima. La macchina ha infatti la bellezza di 119 anni, ed è stata recentemente restaurata da un’azienda slovena specializzata nel restauro di veicoli vintage, che le ha dedicato più di 700 ore di lavoro, procurandosi i pezzi di ricambio in Inghilterra, Italia e Germania.
Dopo aver trascorso anni nascosta in un garage e inutilizzata, la Fiat 15 ter è adesso esposta ai visitatori in un padiglione di fronte alla stazione dei pompieri di Caporetto, e d’ora in avanti parteciperà alle manifestazioni commemorative. La Fiat 15 ter è stata il primo veicolo militare prodotto in serie nel 1911, ed è stata ampiamente utilizzata in operazioni di guerra. Aveva infatti quattro versioni diverse, autoambulanza, autofficina, autofotoelettrica e, infine, autopompa.
Raggiungeva la velocità massima di 40 km/h, che oggi fa sorridere ma all’epoca era considerata notevole. Nel 1947 la Fiat 15 ter fu portata dall’Italia ai pompieri volontari di Caporetto, che poterono così rimpiazzare gli asini nella lotta contro gli incendi. La ristrutturazione di questo emblematico veicolo è il risultato del lavoro della Fondazione Sentiero della Pace per preservare reperti, luoghi e simboli degli anni della Grande Guerra in Slovenia.
Oltre al Museo di Caporetto, che con la sua toccante esposizione permanente incentrata sulle storie dei soldati che si ritrovarono a combattere, a prescindere dal fronte e dalla nazionalità, è una meta assolutamente imperdibile a pochi chilometri dal confine con l’Italia, ora c’è un’altra tappa da fare quando si visita questa cittadina, che in sloveno si chiama Kobarid: il padiglione in cui è custodita, ed esibita con orgoglio, la Fiat 15 ter che per lunghissimi anni è stata una valida alleata nella guerra contro il fuoco.
Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.
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