di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Per molte persone, i carri armati sono simboli di progresso tecnologico, forza e inarrestabilità. Un’affascinante combinazione fra tecnica e potenza. Lo sono soprattutto per noi uomini, è vero. Per questo il Parco della storia militare di Pivka è una meta ideale per fare contenti i propri compagni, mariti, padri e nonni.
Questo complesso museale, il più grande della Slovenia e uno dei più vasti d’Europa, custodisce infatti un’importante collezione di carri armati. Da quelli impiegati durante la guerra di indipendenza slovena del 1991; a quelli utilizzati durante la Seconda guerra mondiale; a quelli risalenti agli aiuti militari americani alla Jugoslavia degli anni ’50.
Guardare dei carri armati innesca tutta una serie di considerazioni, specie nelle generazioni che ci hanno preceduto, come quella di mio padre. Considerazioni di tipo tecnico, tattico, tecnologico. E umano. Ad esempio, su quanto fosse meglio stare a piedi, sul terreno, piuttosto che rinchiusi lì dentro. Perché i carri armati sono obiettivi primari, e li si prende di mira con tutto.
All’epoca poi, non erano certo dotati di aria condizionata né di riscaldamento: sotto il sole estivo diventavano delle scatole di latta infuocate, e in inverno dei pezzi di ghiaccio. La puzza di olio bruciato, della cordite e della carenza forzata di igiene era un odore al quale non ci si abituava mai. E in mancanza di un attacco letale, essere colpiti dentro a un carro armato era quasi sempre sinonimo di una fine terribile.
Una volta ho sentito un uomo che aveva combattuto durante la Seconda guerra mondiale dire che nessuno odia la guerra come i soldati, perché loro la conoscono davvero. E in effetti, una delle cose per le quali possiamo dirci incredibilmente fortunati nell’Europa di oggi, è la pace. Un dono dal valore inestimabile, che non dobbiamo mai dare per scontato. Luoghi come il Parco della storia militare di Pivka, custodi della memoria di alcuni dei momenti più bui dell’umanità, ci aiutano proprio a rendercene conto.
Poter guardare i carri armati come prodigi dell’ingegneria e della tecnica, come macchine che hanno fatto la storia, come evoluzioni di un progresso tecnologico di cui, per molti versi, ha beneficiato anche la vita civile, è un’immensa fortuna. E per noi, che da piccoli giocavamo spesso con carri armati giocattolo, sono uno spettacolo che ci riporta all’infanzia, e richiama il fascino per i grandi mezzi, gli armamenti e la meccanica che provano i bambini.
Fra i veicoli corazzati più interessanti del Parco della storia militare di Pivka, per quanto riguarda la Seconda guerra mondiale, ci sono i carri armati americani M3A3 Stuart e M4A3 Sherman, e il carro armato sovietico T-34/85. Infine, il carro armato più pesante della collezione del Parco della storia militare, l’americano M47 Patton, che risale al dopoguerra.
E se è vero che veicoli come i carri armati utilizzati durante le guerre del secolo scorso sono un richiamo interessantissimo per gli uomini, il messaggio del Parco della storia militare di Pivka è importante per tutti. Perché leggerne sui libri, anche nei saggi più accurati, difficilmente può rendere l’idea di quanto siano stati devastanti e terribili eventi come la Seconda guerra mondiale.
Nulla può farlo, a dire il vero. Ma toccare con mano i mezzi militari che scesero in campo, trovarcisi vicino e sentirsi piccoli e vulnerabili, è un passo importante per riuscirci. Dopo aver avuto di fronte una serie di carri armati, cannoni, cacciabombardieri e mezzi di artiglieria vari, immaginare i tragici eventi vissuti dai bisnonni, dai nonni e dai padri di molti di noi, diventa almeno un po’ più facile. E la lezione del Parco della storia militare resta vivida nei ricordi.
Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.
Naložbo sofinancirata Republika Slovenija in Evropska unija iz Evropskega sklada za regionalni razvoj v okviru Vavčerja za digitalni marketing za projekt spletna stran, spletna trgovina, rezervacijska platforma ter mobilna aplikacija.