di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
La vita umana è da sempre scandita da riti, feste e cerimonie, calendari tradizionali che si ripetono ciclicamente. E la vendemmia è senz’altro uno dei riti più importanti in molte parti del mondo, da millenni. Basti pensare alle sue rappresentazioni in geroglifici egizi e mosaici romani ad esempio, o agli splendidi quadri che artisti del calibro di Caravaccio, Goya e van Gogh hanno dedicato alla vendemmia e al vino. O a versi magnifici come quelli di Ugo Foscolo, i tuoi colli Per vendemmia festanti.
La raccolta dell’uva per produrre il vino è il rituale principe dell’autunno, la stagione ricca di colori e frutti deliziosi che segue alla calda estate e precede il rigido inverno, con le sue lunghe ore di buio e l’attesa costante del ritorno della primavera. Non c’è da meravigliarsi se nelle regioni rurali, ai tempi in cui non esistevano comodità come l’elettricità e i supermercati, la vendemmia autunnale era anche una grande festa: era un momento di condivisione in cui la comunità si stringeva e compattava, preparandosi ad affrontare le sfide dell’inverno.
Seguiva poi l’11 novembre, il giorno di San Martino in cui il mosto si trasforma in vino. Un’altra festa della tradizione che portava un’occasione di festeggiamenti e allegria mentre la notte più corta dell’anno si avvicinava sempre di più, pronta a dare definitivamente inizio ai rigori dell’inverno. Tale è stato il valore di questi riti, per secoli, che in molte parti del mondo si celebrano ancora. Ad esempio in Slovenia, dove la viticoltura ha radici molto antiche e rappresenta tuttora un elemento determinante dell’identità culturale.
Luoghi come Jeruzalem e Ormož, dove i paesaggi sono dominati da distese di vigneti e la produzione di ottimi vini è una tradizione secolare, sono mete perfette per i viaggiatori che desiderano vivere l’esperienza dei riti e delle feste più autentiche dell’autunno. Qui la vendemmia e San Martino sono ancora dei veri e propri eventi durante i quali si può respirare un’atmosfera allegra e festosa, e scoprire un volto davvero unico della Slovenia più autentica.
Ad esempio si possono vivere giornate tutte dedicate alla viticoltura e alla produzione del vino in una tenuta secolare immersa tra i vigneti, la Malek, un edificio costruito ben 350 anni fa, quando la tenuta apparteneva a ricchi proprietari terrieri. Oggi la Malek continua a coltivare vigne e produrre ottimi vini, ma apre anche le porte ai viaggiatori, che possono immergersi in questo mondo, vivere un’esperienza unica e degustare dei vini eccellenti accompagnati da deliziosi piatti della tradizione culinaria locale.
Visitare la zona di Jeruzalem e Ormož in autunno è anche un’ottima opportunità per immergersi fra i caldi colori autunnali, e rilassarsi contemplando lo splendore dei vigneti tinti di mille sfumature di giallo, rosso e arancione sorseggiando un bicchiere di buon vino. A Ormož poi, l’11 novembre è il giorno dei festeggiamenti per San Martino, quando i viticoltori possono finalmente assaggiare i giovani vini nati dal raccolto dell’ultimo anno, e l’atmosfera si riempie di vivace aspettativa.
I tempi sono senz’altro cambiati e grazie a comodità come elettricità, riscaldamento e supermercati, l’inverno oggi non è certo quello una volta. Però certe cose non cambiano, e l’autunno è ancora la stagione che ci riempie di regali per affrontare con energia e ottimismo l’inverno: i suoi magnifici colori, le rinfrancanti castagne, i dolcissimi cachi… ed eventi come la vendemmia, che ci offrono l’opportunità di rivivere un’esperienza atavica e una tradizione antichissima.
Ecco perché concedersi un viaggio a Jeruzalem e Ormož in questa stagione è un’ottima idea per una pausa relax e rigenerante. Nessuno resta indifferente alla magia dei colori autunnali, né alla bontà di un ottimo vino sorseggiato di fronte a un mare di vigneti baciati dal sole al tramonto. E da una pausa in luoghi così belli non si può che tornare a casa con lo spirito rinfrancato e l’animo colmo di ricordi stupendi.
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