di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Dopo due anni molto duri, durante i quali ogni spostamento e ogni viaggio, anche se di breve durata e poco lontano da casa, è stato attentamente valutato e ponderato, sembra proprio che stiamo tornando a una situazione più normale. Ed ecco che tornano la voglia di viaggiare e di stare in compagnia, di cogliere le occasioni di visitare luoghi nuovi e belli, di vivere esperienze memorabili ed emozionanti. E c’è proprio un’occasione di questo genere alle porte, in questo mese di maggio.
Venerdì 27 maggio, infatti, l’appuntamento amato da migliaia di persone in tutta Europa arriverà nella magnifica Valle dell’Isonzo: sto parlando del Giro d’Italia, la corsa a tappe che, sin dal 1909, emoziona per le prodezze di ciclisti che paiono fatti d’acciaio, e resistono a chilometri e chilometri di pedalate su tragitti che di facile non hanno mai niente. Un amico con l’hobby del ciclismo una volta mi ha detto che i ciclisti sono persone abituate a soffrire. E non mi sembra un’esagerazione!
Basta dare un’occhiata al programma della diciannovesima tappa di questa edizione del Giro per essere d’accordo. Tappa che, per la cronaca, comprende una delle prove più difficili di quest’edizione (la 105esima, a proposito): la salita al monte Kolovrat. Situato nelle vicinanze di Tolmin, sulla sponda destra dell’Isonzo, il Kolovrat si staglia per 1114 metri, e durante la Grande Guerra fu il luogo in cui l’esercito italiano dispose il vasto sistema della sua terza linea di difesa.
Non a caso oggi vi si trova un museo all’aperto, dedicato proprio alla memoria dei terribili combattimenti infuriati qui durante la Prima guerra mondiale. Dall’alto del Kolovrat si apre una vista panoramica meravigliosa della Valle dell’Isonzo, con il fiume che si snoda risplendendo del suo color smeraldo, il monte Nero, il monte Rosso, il Mrzli vrh e la Slavia Veneta. In poche parole, il Kolovrat è uno dei luoghi più belli che si possano visitare nella Valle dell’Isonzo, e uno dei più adatti a coniugare un’escursione in montagna con la memoria storica.
Certo, non sarà nulla di tutto questo a occupare i pensieri dei partecipanti al Giro d’Italia. Il percorso della 19esima tappa avrà inizio a Muzzana del Turgnano, in provincia di Udine, dopodiché salirà verso nord in direzione di Villanova Grotte (a 641 metri) e valicherà il passo di passo di Tanamea, a 870 metri, un valico nel cuore delle Alpi Giulie che gli escursionisti conoscono molto bene, visto che da qui si dirama una serie di percorsi più o meno complessi.
Da qui, i ciclisti cominceranno la discesa verso Caporetto (222 metri), entrando in Slovenia dal valico di Uccea e passando per i paesi di Žaga, Srpenica e Trnovo. Ed è proprio da Caporetto che il percorso della 19esima tappa ricomincia a salire, iniziando la salita più impegnativa, quella sulla cresta del Kolovrat, fino ai 957 metri dove i partecipanti oltrepasseranno nuovamente il confine sloveno, rientrando in Italia. Da qui la corsa proseguirà per la parte finale della tappa, fino al traguardo che si troverà presso il Santuario di Castelmonte, in provincia di Udine.
Il passaggio di una tappa così ardua e avvincente è un’opportunità da non perdere per andare alla scoperta della meravigliosa Valle dell’Isonzo, che offre spettacoli naturali e paesaggi incantevoli. Il fiume Isonzo è già di per sé una vera calamita, col suo color smeraldo e le sue sponde ricoperte di boschi. Ma poi ci sono anche innumerevoli percorsi escursionistici, di tutti i livelli di difficoltà.
Ad esempio, si può andare a scoprire la cascata Boka, una delle più maestose d’Europa. Bastano quindici minuti di cammino per raggiungerla, partendo dal ponte sulla strada Bovec–Žaga dal quale la cascata è già visibile. Da non perdere anche il bel giro verso la collina di Tonovcov grad, dove si trovano un sito archeologico e un insediamento fortificato di epoca tardo-antica, oltre a varie tracce lasciate dalla costruzione di caverne e trincee durante la Grande Guerra.
E poi c’è l’itinerario che conduce fino alla cascata Kozjak, nascosta fra alte pareti carsiche e incredibilmente suggestiva. È un luogo di grande bellezza, che si raggiunge percorrendo un sentiero di terra battuto e ponticelli di legno, che infine arriva a una terrazza da cui si apre una magnifica vista dell’anfiteatro naturale, formato dallo scorrere dell’acqua per migliaia di anni fra le rocce calcaree tipiche di questo territorio carsico. Imperdibile per chi viaggia in famiglia, i bambini ne rimarranno certamente incantati.
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