di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Lo stemma della città di Kamnik è molto particolare. Fateci caso quando visiterete la bella città medievale, a circa mezz’ora di macchina da Lubiana. Appare anche nel vessillo cittadino e raffigura un essere metà donna e metà serpente, con lunghi capelli e una corona sul capo, rinchiusa in una torre e sorvegliata da due draghi. Non sembra pensato a caso, giusto? In effetti non lo è, anzi.
Lo stemma cittadino di Kamnik è ispirato a una leggenda molto antica, che affonda le radici in credenze ancora più antiche. La leggenda è ambientata in uno dei tre castelli che vanta Kamnik: il Mali grad. Fu costruito nell’XI secolo, ma di quello che un tempo fu un vasto e massiccio complesso fortificato oggi non rimangono che tracce. In particolare, una cappella romanica a due piani, e la cripta.
Vale la pena di raggiungerlo, anche perché sorge su una collina soprannominata “la terrazza della città”, e in effetti dalla sua sommità si apre una splendida vista panoramica di Kamnik e delle Alpi. Ebbene un tempo, narra la leggenda, nel castello viveva una contessa, la contessa Veronika. Non era esattamente famosa per il suo buon carattere, ma questo non dissuase tre fratelli che desideravano essere preti dal rivolgersi proprio a lei per chiedere un “finanziamento”.
Come spesso accade tuttora, infatti, i tre avevano visto le loro riserve economiche prosciugate molto prima di aver concluso i lavori della nuova chiesa che volevano costruire. Forse però non si aspettavano che la contessa avrebbe avuto una reazione così esplosiva: pare che sulle mura del Mali grad sia ancora visibile il segno che lasciò la contessa quando le colpì per la rabbia. Insomma, la richiesta dei tre fratelli la mandò su tutte le furie.
“Mi trasformerò in un serpente prima di darvi anche una sola moneta per i vostri stupidi lavori” urlò cacciandoli dal castello. Ma la rabbia di Veronika non passò inosservata: la leggenda narra che il potente cielo ascoltò le sue urla e decise di trasformare l’irosa profezia della contessa in realtà. Ben presto Veronika si ritrovò trasformata in un mostro, mezzo donna e mezzo serpente; la terra si aprì e lei cadde nelle profondità di una caverna che si vede ancora oggi.
Si racconta che i tre fratelli presero allora il denaro della contessa, e con esso costruirono varie chiese e cappelle tuttora ben visibili dalla collina del Mali grad, in tutta la valle. E si racconta che la contessa Veronika sia ancora viva, nelle viscere della terra sotto al castello, con la sola compagnia del forziere colmo di monete d’oro che aveva afferrato prima di cadere nelle profondità.
Ecco spiegato il particolare stemma della città. In effetti ancora oggi, e nonostante il suo apparente caratteraccio, Veronika è ricordata spesso dagli abitanti di Kamnik, che ogni anno le dedicano un festival per i bambini e una gara di corsa. Pare che in fondo gli abitanti della città le siano affezionati e provino una certa simpatia per la protagonista della loro leggenda più famosa. Ecco perché non perdono occasione per ricordarne la storia, che da secoli racconta di antiche credenze e cambiamenti profondi nella cultura e nella religione del nostro Vecchio continente.
Ed ecco perché, la prossima volta che visiterete Kamnik, non dovreste perdere l’occasione di salire in cima alla collina del Mali grad per guardare il panorama e cercare il segno lasciato nelle mura dal pugno di Veronika. E la sera, quando cenerete in una delle ottime trattorie di Kamnik, di fronte a un buon piatto di stufato o alla famosa torta alla crema delle orsoline, non dimenticate di dedicare un brindisi a Veronika, che molto, molto probabilmente, non era affatto cattiva come hanno voluto farci credere!
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