Zgodbe iz Slovenije

Alla scoperta del Museo di Tolmin nella splendida Valle dell’Isonzo

31.03.2024
Fonte: www.slovenia.info, foto di Boris Pretnar

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

La Valle dell’Isonzo è tra le gemme più preziose di tutta la Slovenia, e Tolmin è uno dei suoi più piccoli, grandi tesori. Questa cittadina di circa 11.600 anime è abbracciata dai boschi e dallo splendido Isonzo, il fiume che con le sue acque color smeraldo ha incantato poeti, romanzieri e persino registi di Hollywood. Punto di partenza privilegiato per escursioni verso luoghi straordinari (a cominciare dalle celebri Gole di Tolmin), è anche custode della lunga, affascinante storia di questa parte d’Europa.

Ciò è grazie al Museo di Tolmin (Tolminski muzej in sloveno), che vanta un’esposizione permanente fornitissima di reperti, nonché un notevole calendario di mostre temporanee che sono ottime opportunità per approfondire la conoscenza del passato di questa regione (e non solo). Dall’archeologia alla storia dell’arte, passando per l’etnologia, il Museo di Tolmin permette di immergersi a capofitto fra le nebbie del tempo, e di riemergere arricchiti della vista di reperti straordinari e della scoperta di come comunità umane diverse si siano avvicendate in questi luoghi nel corso dei secoli.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Boris Pretnar

L’esposizione permanente è divisa in tre parti. La prima è dedicata alle popolazioni che vissero a Tolmin e dintorni in epoca preistorica, e in particolare dall’età della pietra sino all’arrivo degli slavi, che segnò profondamente l’etnicità di questa zona. La seconda si concentra invece sulla narrazione storica ed etnologica, in particolare, della grande rivolta dei contadini di Tolmin nel 1713, un episodio fondamentale della storia locale. Infine, segue il racconto della vita nell’alta Valle dell’Isonzo durante il XIX e il XX secolo, che si sofferma su altri eventi storici importanti.

Molti i reperti di grande valore esposti al Tolminski muzej. Tra questi, una particolare spada, simbolo del potere del capo villaggio (cosiddetto rihtar) secondo le norme stabilite dal patriarca di Aquileia nel XIII secolo, quando portò i contadini della cittadina sudtirolese di Innichen a trasferirsi ai piedi delle colline dell’alta Vale della Baccia (Baška grapa in sloveno), di cui Tolmin è oggigiorno fra i comuni principali. Magnifica anche la fibula ad arco del tipo Sveta Lucija, tipica degli abiti nuziali in questi luoghi tra la fine del VI e il V secolo a.C.

Fonte: https://www.tol-muzej.si

E che dire poi della magnifica skyphos della civetta, una coppa realizzata secondo lo stile dei famosi vasi greci e decorata con una bellissima figura rossa che ritrae una civetta? Tuttavia, per quanto l’esposizione permanente del museo sia a dir poco interessante (anche grazie a mostre temporanee come quella appena conclusa, che esponeva reperti di epoche comprese fra l’età del bronzo e l’alto medioevo rinvenuti in diverse parti della Slovenia), essa non è che una parte di ciò che il Museo di Tolmino ha da offrire.

Allestito nell’elegante palazzo Coronini, costruito nella seconda metà del XVII secolo per sostituire un forte del XII secolo (ormai in pessime condizioni), il Museo di Tolmin offre davvero moltissimo da vedere. Se ancora non è il momento di partire alla sua volta, si possono cominciare a scoprire la sua esposizione e i suoi dintorni grazie al sito, dove si trovano anche delle “web exhibitions”, che permettono di andare a curiosare nella storia dei ritrovamenti dei vari reperti grazie a mappe interattive, ad esempio, ma anche di leggere informazioni interessanti sul passato di vari punti di interesse disseminati per la Valle dell’Isonzo.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Jošt Gantar

Già, perché per quanto ricche e di grande interesse, l’esposizione permanente e quelle temporanee sono solo una parte di ciò che il Tolminski muzej ha da offrire. Parte della sua rete museale sono anche molti luoghi outdoor, all’aperto, spesso raggiungibili grazie a magnifiche passeggiate o pedalate nel verde. È il caso del Santuario di Javorca, tra le destinazioni più emozionanti della Valle dell’Isonzo, una chiesa costruita di fronte a un paesaggio mozzafiato da dei soldati dell’impero austroungarico mentre ancora infuriava la Grande Guerra, in segno di imperituro ricordo dei loro compagni caduti in battaglia.

Insomma, il Museo di Tolmin è un’autentica star della Valle dell’Isonzo, ed è una destinazione favolosa per la primavera. Con il ritorno delle belle giornate e il loro allungarsi, e la natura che si risveglia, un viaggio alla scoperta delle acque smeraldine del fiume e della storia di secoli di vita umana lungo le sue rive, è un’idea di viaggio perfetta per concedersi qualche giorno di relax e rigenerazione, a base di movimento all’aria aperta e storie dal fascino eterno.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

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