di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Forse sono in pochi a saperlo ma in Slovenia, per molto tempo, è stata attiva la seconda miniera di mercurio più grande del mondo. Si tratta della miniera di Idrija, che per secoli ha plasmato lo sviluppo economico di questo territorio alpino, non così lontano dal confine italiano, e la vita quotidiana di intere generazioni e migliaia di persone. A cominciare dagli uomini che scendevano nelle profondità della terra per svolgere uno dei lavori più duri che esistano: quello del minatore. In un certo qual modo quell’enorme miniera plasma anche il presente di Idrija.
Questa affascinante cittadina alpina, infatti, ha voluto preservare la memoria della sua miniera e il segno che ha lasciato, anche sulle sue tradizioni. Ecco perché chi si reca a Idrija trova moltissimo da visitare per scoprire questo lato del suo passato; ed ecco perché chiunque voglia sapere di più su quello che per secoli è stato il lavoro del minatore, e provare l’esperienza di trovarsi in cunicoli e gallerie dove dei minatori hanno davvero lavorato, può fare rotta su Idrija e star certo che troverà quel che cerca.
La storia di Idrija ha cominciato a intrecciarsi con quella del mercurio nel 1490, quando un artigiano si accorse di una strana sostanza in un ruscello. Fu così che iniziò il percorso che portò Idrija a creare una miniera per sfruttare il mercurio, che si sviluppò a tal punto da diventare la seconda più grande del mondo, dopo quella di Almadén, in Spagna. E quando si visita questa affascinante cittadina alpina si può accedere proprio alle prime gallerie di quell’enorme miniera ormai dismessa attraverso l’accesso dell’Antonijev Rov, che in italiano significa Galleria di Antonio.
È una visita altamente istruttiva quella alla Antonijev Rov perché, da una parte, permette di toccare con mano il caldo, l’umidità e l’assenza di luce naturale che i minatori dovevano sopportare durante i turni estenuanti (spesso ben più lunghi di otto ore). Dall’altra offre anche l’opportunità di conoscere gli strumenti usati dai minatori e l’evoluzione delle tecniche di estrazione e di lavoro nella miniera. Naturalmente l’esposizione della visita guidata si sofferma anche sulle gravi ripercussioni sulla salute dei lavoratori, specie quelli più giovani, del lavoro a stretto contatto con una sostanza altamente nociva. il mercurio appunto.
Quella di Idrija è una delle poche miniere dismesse ancora visitabili in Europa e, credetemi, fa una certa impressione scendere nelle sue gallerie e pensare che il mercurio estratto qui finiva addirittura nel Nuovo Mondo, dov’era necessario per l’amalgama dell’argento che veniva estratto, ad esempio, dal Cerro Rico in Bolivia. Ma una volta tornati in superficie la visita può continuare. Ad esempio al Castello Gewerkenegg, che oltre a essere uno splendido esempio di maniero rinascimentale fu per lungo tempo adibito a sede degli uffici amministrativi della miniera e a deposito per il mercurio. Soprattutto, oggi ospita il Museo civico di Idrija, la cui esposizione permanente verte anche sulla vita quotidiana dei minatori e delle loro famiglie.
Qui si può scoprire anche la prospettiva femminile della storia mineraria di Idrija, in particolare grazie alla mostra dedicata ai complessi e delicati merletti che le mogli dei minatori cominciarono a intrecciare per contribuire al bilancio famigliare. Erano apprezzatissimi dalle boutique di Vienna, tanto che l’allora capitale dell’impero austro-ungarico arrivò persino a istituire la Scuola del Merletto a Idrija, scuola tuttora attiva e molto frequentata. Si può inoltre visitare la Casa del Minatore, un esempio della tipica abitazione tradizionale delle famiglie legate alla miniera, modesta ma ben congegnata per far fronte ai duri inverni dell’epoca.
Infine, dopo aver trascorso la giornata a scoprire la storia mineraria di Idrija e la vita quotidiana degli uomini e donne che la scrissero, si può placare l’appetito con il piatto più tipico e rappresentativo di questa cittadina alpina, così gustoso ed energizzante che spesso costitutiva il pasto dei minatori: sto parlando degli žlikrofi, ottimi ravioletti con ripieno di patate, pancetta e cipolla che oggi sono imprescindibili sulle tavole di tutta la Slovenia nei giorni di festa. Come vedete Idrija è davvero una meta d’eccezione: facile da raggiungere, circondata da montagne boscose e semplicemente piena di sorprese.
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