di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Con la bellezza mozzafiato dei suoi paesaggi e l’incanto che produce su qualunque viaggiatore la sua natura incontaminata, la Valle dell’Isonzo è una destinazione sensazionale per chi è sempre in cerca dell’opportunità di immergersi nel verde e lasciarsi alle spalle il chiasso e l’aria intrisa di smog delle città. Sì, la dolina Soče, questo il suo nome in sloveno, è facilissima da raggiungere dall’Italia ed è una sorta di regno incantato per gli appassionati di escursionismo e di lunghi giri in bicicletta.
Tuttavia, la Valle dell’Isonzo è anche un luogo con una lunghissima storia alle spalle. Abitata sin dagli albori dell’umanità grazie alla sua orografia favorevole e all’abbondanza di risorse, ha restituito agli archeologi numerosi reperti di grandissimo valore che hanno permesso di delineare un quadro della presenza umana in questi luoghi. Il luogo per rendersene conto meglio è il Museo di Tolmin, delizioso borgo circondato da torrenti e fiumi dalle acque cristalline: l’Isonzo, ma pure l’Idrija e il Tolminka.
La sua esposizione racconta la storia di questa magnifica valle sin dalla preistoria, e vale davvero la pena di visitarla nell’elegante palazzo Coronini, situato nel centro storico di Tolmin. Oltre ai reperti risalenti alla cultura di Hallstatt e all’Età del ferro, il museo si sofferma anche sul patrimonio etnografico e artistico di questa parte di Slovenia. Ma per quanto l’esposizione permanente a palazzo Coronini sia di grande interesse, va sottolineato che il Museo di Tolmin è costituito anche da diverse sedi distaccate, ognuna dedicata a un aspetto o a un periodo particolare della storia della Valle dell’Isonzo.
Per gli appassionati di storia bellica, e in generale i viaggiatori interessati ai luoghi della Prima guerra mondiale, ad esempio, può essere interessante visitare l’Ossario tedesco di Tolmin, dedicato ai soldati tedeschi caduti durante la Dodicesima battaglia dell’Isonzo, più comunemente nota in Italia come Battaglia di Caporetto. Questo monumento avvolto dal bosco custodisce le spoglie di 965 soldati tedeschi ed è l’unico dedicato a un numero così elevato di combattenti tedeschi caduti sul fronte isontino.
Voluto dallo Stato tedesco, fu costruito nel 1938 utilizzando principalmente materiali provenienti dalla Germania. Basta una breve, piacevole passeggiata da Tolmin per raggiungere questo luogo solenne, dove regna la quiete, e la cui lapide dedicata al milite ignoto è illuminata direttamente dal sole nei giorni del solstizio d’estate. Il cancello attraverso il quale si passa per accedere alla cappella, realizzata in pietra grezza, fu ottenuto saldando tra loro le canne dei fucili. Nella cappella si possono leggere i nomi dei soldati incisi su delle tavole di legno di quercia e poi su delle lastre, riportate con la tecnica del mosaico.
Si può accedere all’interno dell’Ossario tedesco recandosi prima al Museo di Tolmin, dove si può anche organizzare una visita guidata a questo luogo. Un luogo di memoria che offre una preziosa opportunità per approfondire la propria conoscenza di una delle pagine più nere e dolorose della Grande Guerra, il fronte isontino, una pagina della nostra comune storia europea che è stata scritta proprio qui, nell’incantevole Valle dell’Isonzo, e che il Museo di Tolmin contribuisce così efficacemente a custodire.
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