Zgodbe iz Slovenije

Il museo del Castello, tappa imperdibile al lago di Bled

12.11.2020
Fonte: www.slovenia.info, foto di Nejc Pernek

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

A volte, nei momenti di stanchezza o di difficoltà, aiuta immaginare luoghi suggestivi, belli, capaci di infondere calma e serenità. Il lago di Bled, con le sue acque cristalline, l’isolotto sormontato dalla Chiesa di Santa Maria Assunta, e il Castello arroccato sul suo sperone di roccia, è senz’altro un luogo di questo tipo. E se in queste settimane muoverci è ancora complicato, sognare di visitare uno degli angoli più belli d’Europa può essere un’attività piacevole, e anche interessante.

Questo periodo, infatti, ci offre l’opportunità di approfondire la conoscenza delle nostre prossime mete prima di raggiungerle, e quindi di arricchire ulteriormente l’esperienza del viaggio. Ecco perché, in questo post, voglio parlarvi dell’interessantissimo museo del Castello di Bled. Che, al suo interno, racchiude reperti che raccontano la preistoria di questo luogo incantevole, passando poi per il Medioevo e arrivando infine all’epoca dell’esplosione di Bled come località turistica, gettonatissima tra l’aristocrazia e l’alta borghesia dell’impero austroungarico.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Alen Kosmač

Non c’è da stupirsi che Bled sia una località abitata sin da epoche antichissime. Insieme all’acqua dolce, il lago rappresentava anche una straordinaria riserva di pesce e molluschi d’acqua dolce, mentre le foreste offrivano selvaggina a volontà, piante, frutti e radici commestibili, e ottimo legno per il fuoco e la costruzione di abitazioni e utensili. In altre parole, le colline boscose che tuttora circondano il lago erano un luogo ideale dove stabilirsi.

In ogni caso, la mostra del museo parte con un’interessante esposizione di fossili rinvenuti nella zona, illustrando le tappe principali di varie ere geologiche susseguitesi in questi luoghi. Si tratta di fossili di flora e di fauna, spesso accompagnati da animazioni esplicative. Bisogna dire, infatti, che Bled è una delle aree studiate meglio dal punto di vista archeologico, e gli scavi realizzati in questa località hanno rinvenuto numerosi reperti: il museo del Castello, in particolare, espone circa 400 artefatti originali, più varie repliche.

Fonte: http://www.blejski-grad.si/en

Fra questi molti risalgono all’età del Ferro, un’epoca in cui le popolazioni umane formarono diversi insediamenti proprio sulla collina dove oggi sorge il grad, lasciando dietro di sé oggetti come il famoso lingotto di ferro del III secolo a.C., e numerose spade, anch’esse del III secolo a.C. Sulle pendici della collina del Castello è stata scoperta anche la necropoli di Prislava, di cui sono state studiate ben 80 tombe a incinerazione e sono stati identificati due luoghi per la cremazione.

Sono anche esposti molti gioielli e pendenti in pasta vitrea colorata, a tal punto ben preservati e belli che potrebbero essere stati realizzati solo pochi anni fa. Pezzo forte di questa sezione del museo è senz’altro la magnifica fibbia a forma di pavone datata al VI secolo, e rinvenuta durante gli scavi fatti proprio sotto al Castello. Difficile credere che l’artista abbia scelto un animale a caso: nella tradizione popolare il pavone popola il paradiso terrestre, è un simbolo di buon auspicio e bellezza.

Fonte: http://www.blejski-grad.si/en

Si continua poi attraverso i secoli del Medioevo, a cominciare dal 1004, quando il vescovo Albuino, allora alla guida della diocesi di Bressanone, nell’attuale Alto Adige, ricevette il Castello di Bled in dono da Enrico II il Santo, imperatore del Sacro romano impero. È proprio a questa data, infatti, che risale il documento (quello che riporta la donazione, appunto) che costituisce la prima fonte scritta a citare il castello, il Blejski grad. A questo periodo, e ai secoli successivi, risalgono armature, dipinti, testi antichi e diversi utensili esposti al museo.

Si raggiunge poi la parte dedicata all’ascesa di Bled come meta turistica, nella seconda metà del XIX secolo. Fu soprattutto lo svizzero Arnold Rikli a far conoscere a un vasto pubblico il potere curativo delle acque termali di Bled, e l’aristocrazia e l’alta borghesia dell’impero austroungarico cominciò a scegliere il magnifico lago come sua meta di elezione per le vacanze e il tempo libero. Ed è proprio all’epoca d’oro di Bled come località turistica termale che risalgono i souvenir esposti al museo, ad esempio piattini illustrati con immagini di Bled, ventagli e bicchierini istoriati.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Franci Ferjan

Inoltre, visitare il museo è anche un’opportunità imperdibile per visitare tutto il Castello di Bled, che ha davvero moltissimo da offrire per fare un autentico viaggio nella storia. Dalla stamperia alla fonderia, passando per la deliziosa cappella castellana e per la cantina rifornita di ottimi vini, quella al castello è veramente una visita d’obbligo quando ci si trova a Bled.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

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