di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Lubiana è ormai una delle mete più gettonate da coloro che vogliono scoprire la Mitteleuropa, questo meraviglioso mosaico di città d’arte, cime montagnose, laghi, borghi incantati, castelli, musei e gallerie d’arte. E Lubiana è bella tutta, non solo il suo centro storico. A circa tre chilometri da piazza Prešeren, cuore pulsante della metropoli slovena, sorge il castello di Kodeljevo. Una meraviglia della storia, dove il tempo sembra essersi fermato.
Appena fuori dal centro storico, vicino alla Facoltà di scienze motorie della capitale, e circondato da un grande parco, il castello di Kodeljevo è un affascinante misto di architettura rinascimentale e barocca. E, pur non essendo certamente vasto come il Castello di Lubiana o altri manieri sparsi per l’Europa, impreziosisce questa parte della capitale con la sua eleganza e la sua storia.
Kodeljevo deve infatti il suo nome alla famiglia nobiliare Codelli. Il barone Peter Anthony Codelli lo comprò nel 1700, e da allora sino agli anni ’50 del secolo scorso il castello fu la residenza lubianese dei Codelli. L’ultimo discendente della famiglia, Anton, fu un personaggio davvero particolare. Un vulcano di idee e ambizioni, intraprendente, autore di numerose invenzioni e protagonista di innumerevoli avventure.
La famiglia nobiliare Codelli era italo-tedesca, ma Anton nacque nel marzo 1875 a Napoli, dove i suoi genitori stavano risiedendo. Laureatosi in ingegneria a Vienna dedicò molto tempo a una sua grande passione: le automobili. Nel 1898 brevettò un particolare sistema di iniezione, e due anni dopo partecipò a una gara automobilistica da Salisburgo a Vienna, classificandosi terzo. Nella sua vita fu autore di moltissime invenzioni e progetti estremamente fantasiosi, ma del tutto irrealizzabili, ad esempio una nave aerea con lo scafo in metallo, pensata per trasportare ben 20mila passeggeri.
All’inizio del Novecento cominciò ad occuparsi anche di radiofonia, e fu proprio a Lubiana che progettò e assemblò un rivoluzionario apparecchio radiofonico insieme al fisico Albin Belar, mentre fra il 1907 e il 1910 inventò un circuito radiotelegrafico per collegare le navi austriache attive nell’Adriatico e i centri di comando sulla costa. Un risultato eccezionale, tanto che poi ricevette l’incarico di stabilire un collegamento radio fra Berlino e il Togo, che all’epoca era una colonia britannica. In seguito, come per tanti altri, vide la propria vita sconvolta dalla Grande Guerra. Fu fatto prigioniero, e solo nel 1920 riuscì a fare ritorno a Lubiana.
È proprio questa particolare atmosfera da grande fermento intellettuale e grandi invenzioni, tipica soprattutto della seconda metà del XIX secolo, che sembra ancora di respirare guardando il castello di Kodeljevo e passeggiando nel bel parco circostante. Si tratta senz’altro di uno dei luoghi più belli e particolari di Lubiana, che tra l’altro sintetizza efficacemente lo spirito della capitale, fra edifici eleganti, ampi spazi verdi, e tanto sport. Già, perché tra la Facoltà di scienze motorie e il parco, non avrete affatto difficoltà a vedere gente intenta a tenersi in forma.
Un’esperienza da concedersi è senza dubbio quella di mangiare nel ristorante ospitato dal castello, nel magnifico cortile ombreggiato da alti alberi e immerso in un’atmosfera vivace ma elegante. Si tratta davvero di un luogo perfetto per fare una pausa rigenerante senza bisogno di allontanarsi dal centro, dove il viavai è sempre piuttosto intenso. Giusto il tempo di una piacevole passeggiatina, e si torna proprio nel cuore della capitale slovena.
Quindi, quando quest’estate deciderete di scoprire Lubiana, ricordatevi che c’è un angolino davvero molto speciale appena fuori dal centro storico, che vale proprio la pena di scoprire.
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