Zgodbe iz Slovenije

Sulle tracce della Grande Guerra tra i boschi del Geoparco Unesco di Idrija

25.07.2021
Fonte: www.slovenia.info, foto di Dunja Wedam

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Il Lago Selvaggio; le distese di boschi; le splendide Alpi. Conosciamo Idrija per le sue bellezze naturali, per la frizzante aria di montagna, per i magnifici itinerari che conducono alla scoperta, a piedi o in bicicletta, di autentici tesori naturali e di paesaggi mozzafiato. Eppure c’è moltissimo altro da conoscere, a Idrija e dintorni, a cominciare dall’affascinante storia di questo piccolo, e solo in apparenza sonnacchioso, borgo di montagna.

Naturalmente c’è la parte di storia che riguarda l’immensa miniera che si sviluppò nel corso di vari secoli nel suo sottosuolo ricco di mercurio, crescendo tanto da diventare la seconda più vasta di tutto il mondo. Un passato particolare, senza dubbio, che si può approfondire grazie all’interessante mostra permanente del Museo Civico, a Castello Gewerkenegg. Ma mentre la presenza del mercurio a Idrija fu scoperta casualmente nel XV secolo, è della storia più recente che voglio parlarvi stavolta.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Tomo Jeseničnik

Guardando le pendici delle montagne che la circondano, ricoperte da foltissimi boschi, sembra impossibile che l’atmosfera di Idrija possa essere in qualche modo turbata. Eppure anche questa parte di Slovenia, proprio come molte altre, fu segnata dai due conflitti mondiali del XX secolo, come testimoniano i forti di frontiera, i percorsi utilizzati durante la guerra, i cimiteri militari, le infrastrutture costruite mentre infuriavano i combattimenti, e molto altro.

Tracce lasciate dagli eventi storici di gran lunga più importanti del secolo scorso e che sono disseminate proprio all’interno del Geoparco Unesco di Idrija. Pensiamo ad esempio alla Tipografia partigiana Slovenija, un piccolo complesso di costruzioni in legno straordinariamente conservato, con all’interno ancora i mobili e le apparecchiature originali, e ben celato nel folto del bosco. Così bene che le forze fasciste, che pure la cercarono con non poco interesse, non riuscirono mai a individuarla.

Partizanska tiskarna Slovenija, Vojsko. Fonte: https://www.geopark-idrija.si/en

Costruita nel 1944 la tipografia fu operativa per quasi un anno, e dai suoi tipi uscirono ben 1,3 milioni di copie del Quotidiano partigiano, l’unico giornale stampato da un movimento di resistenza durante la guerra in Europa. Alla Prima guerra mondiale risale invece l’unico collegamento ferroviario che Idrija abbia mai potuto vantare nella sua esistenza (e che rimase attivo per ben poco tempo, tra l’altro). Si tratta di un tipo di ferrovia che in Slovenia chiamiamo feldban, dal tedesco Feldbahn, e che in italiano è noto come ferrovia Decauville.

Sono ferrovie a scartamento ridotto, quindi con una distanza fra i binari minore alla consueta, costituite da elementi prefabbricati pensati per un montaggio e uno smontaggio rapidi (non per nulla erano utilizzati in primis in contesti militari). Lo scopo della feldban di Idrija era rifornire le truppe dell’esercito austroungarico impegnate sul fronte isontino, e divenne necessaria dopo la Sesta battaglia dell’Isonzo, nell’agosto 1916, quando Gorizia fu conquistata dagli italiani e le linee di rifornimento attraverso la ferrovia di Bohinj vennero tagliate.

Feldban. Fonte: https://www.geopark-idrija.si/en

La feldban di Idrija fu costruita in tutta fretta, tra l’1 e il 20 settembre 1916, e non fu affatto semplice date le caratteristiche impervie e boschive del territorio. Varie parti dovettero essere costruite da zero, infatti, perché alcuni punti della cosiddetta Via francese erano troppo ripidi, ad esempio, o c’erano troppi tornanti. Fu solo poco prima della fatidica Battaglia di Caporetto, alla fine dell’ottobre 1917, che si riuscì a estendere la feldban di Idrija sino a Dolenja Trebuša, un piccolo paesino nei pressi di Tolmin, dove fu completata da una cabinovia.

Alla fine questo collegamento ferroviario, con tutte le sue diramazioni, divenne lungo esattamente 100 chilometri. All’inizio i vagoncini e i carrelli erano trainati da cavalli, ma poi arrivarono anche delle piccole locomotive ad accelerare il trasporto. Fare un’escursione lungo il sentiero ideato per seguire l’esatto percorso della feldban di Idrija è un’ottima idea quando si visita questa sorprendente cittadina circondata dalle Alpi. Da una parte permette di fare una magnifica passeggiata fra i boschi, a contatto con la natura; dall’altra offre l’opportunità di vedere con i propri occhi uno dei territori che furono maggiormente importanti durante la Grande Guerra, tanto che vi furono costruite delle vere e proprie infrastrutture belliche.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Dunja Wedam

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