di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Per quest’estate ancora particolare, dopo mesi di studio o di lavoro intenso e di stress, con le temperature alte e l’afa che attanagliano le città, non c’è niente di meglio che partire alla volta di una meta di montagna, dove l’aria è fresca, frizzante e invita a muoversi, camminare, pedalare, andare alla scoperta di posti nuovi e bellissimi. Tržič è proprio quello che ci vuole, la destinazione ideale per gli amanti della montagna e dei luoghi di frontiera, dove c’è anche molta storia da scoprire, lungo le strade e nel folto dei boschi.
A cominciare dall’affascinante (e a tratti difficile) storia del passo di Ljubelj. Situata nell’estremo nord della Slovenia, molto vicino al confine con l’Austria, Tržič sorge ai piedi della magnifica catena delle Caravanche. Sin da tempi antichissimi, dai primissimi insediamenti umani in questa zona, gli esseri umani passarono da quello che oggi chiamiamo passo di Ljubelj per superare le montagne.
E fu proprio grazie a questo passo che gli abitanti di Tržič riuscirono a prosperare grazie alle loro competenze, ad esempio la lavorazione della pelle e del ferro, e la produzione di calzature: quel collegamento con il resto d’Europa permetteva loro di vendere o scambiare i propri prodotti, molto apprezzati in Austria, ad esempio. Oggi la salita al passo di Ljubelj rappresenta un’occasione per fare movimento all’aria aperta, respirare tanta aria pulita, e imparare molto sulla storia di questa parte di Slovenia.
Una volta arrivati, basta uno sguardo ai due massicci obelischi posti ad adornare la strada a 1370 metri d’altezza per capire che questo luogo è stato al centro di eventi importanti in passato. Con i due obelischi si volle commemorare la conclusione dei lavori di costruzione di un tunnel voluto dall’imperatore Carlo VI d’Asburgo per sostituire la prima galleria, stretta e poco sicura, realizzata nel 1560.
Il passo oggi è chiuso al traffico automobilistico, e si può raggiungere a piedi o in bicicletta partendo dall’altopiano in cui sbocca proprio il tunnel di Ljubelj, dove si può parcheggiare la macchina. Da lì bisogna fare circa 2 km e mezzo su una strada sterrata con 13 tornanti per raggiungere il passo vero e proprio e il bellissimo rifugio in legno da cui si apre una splendida vista sui bacini di Lubiana da una parte e di Klagenfurt dall’altra. E nei dintorni ci sono molte cose da scoprire.
A cominciare dal Campo di lavoro di Ljubelj, un capitolo estremamente duro della storia di questi luoghi. Durante la Seconda guerra mondiale, naturalmente, il passo di Ljubelj fu strategico, e tra quegli stessi obelischi che si stagliano contro il cielo oggi, nel 1941 sfilarono le colonne motorizzate dell’esercito di Hitler. Quello di Ljubelj fu l’unico campo di concentramento innalzato in territorio sloveno, e uno dei 49 sottocampi del tristemente famoso Mauthausen, in Austria.
I prigionieri di Ljubelj furono costretti a lavorare per costruire una nuova galleria di Ljubelj, naturalmente in condizioni spaventose, e oggi ciò che rimane del campo è adibito a museo. Sono ancora visibili le fondamenta delle baracche e delle varie strutture del campo, e nel museo sono conservati strumenti e utensili che vennero usati dai prigionieri, come carriole, pale, picconi e uniformi, e vari pannelli raccontano la storia del campo e dei prigionieri.
Dopo aver visitato il campo, presidio di memoria di uno dei capitoli più tragici e bui della storia dell’umanità, nei dintorni di Ljubelj ci sono bellissime escursioni da fare, sia per chi ama camminare che per chi preferisce la bicicletta. Si può anche decidere di trascorrere qualche giorno in alta quota alloggiando al piccolo campeggio alpino Podljubelj, a conduzione familiare e perfetto punto di partenza per lunghi giri in montagna. Una splendida idea per una vacanza rigenerante, anche perché i rifugi e le locande nei dintorni sono perfetti per scoprire i sapori tipici di questa parte di Slovenia, e offrono una cucina nutriente, gustosa e genuina.
Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.
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