di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Lubiana è una delle capitali più affascinanti della Mitteleuropa. Chiunque la visiti percepisce subito un’atmosfera speciale, vivace e accogliente, e ne rimane conquistato. La città più importante della Slovenia ha molte anime, e in essa convivono una modernità spiccata, l’ordine e l’efficienza, l’attenzione verso la sostenibilità e la natura, e un forte attaccamento alla sua storia e alla sua cultura. È sufficiente trovarsi nel suo centro storico, di fronte a gemme come il Ponte dei Draghi, per rendersene conto.
Ma Lubiana deve questa sua particolarissima atmosfera anche a uno stile architettonico particolare, che si ritrova in molti angoli del suo centro storico e che contribuisce in maniera significativa a conferirle uno stile tutto suo. Si tratta dello stile ispirato dalla Wiener Secession, la Secessione viennese, il movimento artistico di protesta nato in Europa centrale verso la fine del XIX secolo. Dalle città tedesche e austriache in cui emerse si diffuse in molte altre parti d’Europa, dove si sviluppò in molti stili diversi, sempre espressione di novità e rottura con i limiti imposti dalle élite artistiche ufficiali.
A Lubiana sono molti gli esempi di stile Secession. Quello da cui cominciare, in effetti, è proprio il Ponte dei Draghi, lo Zmajski most in sloveno, uno dei simboli della città. Fu la primissima espressione di questo movimento a Lubiana, nel 1901, ed è un luogo in cui è semplicemente imprescindibile farsi una foto quando si visita la capitale slovena. Ideatore del progetto fu Josef Melan, il celebre ingegnere austriaco considerato uno dei pionieri nella costruzione di ponti in cemento armato.
Sempre nel cuore del centro storico di Lubiana sorge un altro esempio di Secession. È il bellissimo palazzo Hauptmann, tra i più belli della centralissima piazza Prešeren. Costruito nel 1873, fu tra i palazzi che meglio resistettero al devastante terremoto che colpì l’allora capitale della Carniola, Lubiana appunto, nel giorno di Pasqua del 1895. Il mercante di colori Adolf Hauptmann lo acquistò dopo il sisma, e ne affidò la ristrutturazione in stile Wiener Secession all’architetto sloveno Ciril Metod Koch, fra i maggiori esponenti del movimento in Slovenia.
C’è poi il Deutsches Theater, oggi noto come Teatro nazionale della prosa, opera dell’architetto viennese Alexander Graf, che prima di lavorare a Lubiana aveva fatto parecchia esperienza costruendo teatri in Boemia e Moravia. Guardando in alto in via Miklošičeva n.4, si vedono due statue di donne sedute in cima al palazzo della Ljudska posojilnica, alias la Cassa popolare dei prestiti, munite di borsellino, arnia e scudi decorati con un’ape e una formica, a simboleggiare la laboriosità e la parsimonia.
Da non perdere, affacciato sulla stessa via, uno dei palazzi più noti di Lubiana: si tratta del palazzo della Banca di economia cooperativa, la Zadružna gospodarska banka, con una bellissima facciata ricca di colori e in chiaro stile Secession. Opera dell’architetto Ivan Vurnik, costruito nel 1921, è ritenuto uno degli edifici di maggiore interesse architettonico in Slovenia.
A poca distanza da piazza Prešeren e dall’iconico Triplo Ponte ci sono anche Casa Urbanc, il primo grande magazzino di Lubiana, voluto nel 1902 dall’imprenditore Feliks Urbanc, e il Grand Hotel Union, entrambi esempi di Secession “made in Slovenia”. Quando fu completato, nel 1905, era l’edificio più alto di Lubiana e lo rimase fino al 1933, quando fu completato il Nebotičnik, il grattacielo di Lubiana sulla cui cima sorge tuttora una caffetteria perfetta per gustare un buon caffè di fronte a una delle viste più belle della capitale.
Il centro di Lubiana è costellato di magnifici esempi di palazzi in stile Secession. Oltre a quelli appena menzionati ci sono, ad esempio, l’ex grande magazzino Miklavec, la Cassa municipale di risparmio, Casa Krisper, palazzo di Bamberg e palazzo Hribar. Visitare il centro della città andando alla ricerca delle tracce lasciate dalla Secession a Lubiana significa scoprire una parte molto importante del carattere della capitale slovena. Una città dal carattere forte, che infatti non lascia indifferente nessuno, e che non poteva che diventare uno dei centri più vitali di espressione della Wiener Secession.
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