di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
La Valle dell’Isonzo è più di un luogo bellissimo, con una natura amena e un’aria davvero buona (ci si rigenera solo a respirarla!): è poco frequentata dai turisti, ed è vicina, bastano quaranta minuti d’auto per poter ammirare le acque color smeraldo di un fiume epico, selvaggio, immortale. Quel fiume è appunto l’Isonzo, o Soča in sloveno, ma non solo: Sontig in tedesco, Lisonz in bisiaco, Lusinç in friulano… Lungo 136 chilometri, è un corso d’acqua piuttosto particolare: nasce nella Val Trenta, passa per zone famose come Caporetto (Kobarid) e Tolmino (Tolmin) e poi entra nel goriziano, sino gettarsi a nell’Adriatico, in all’Italia quello che un tempo era chiamato Golfo di Venezia e oggi è mare di popoli e pace.
L’Isonzo è un fiume misterioso, dai tanti nomi, che sprigiona da una fessura carsica ad alta quota. Da secoli seduce poeti, scrittori, artisti di ogni risma, che nella sua irrequietezza si sono rispecchiati e hanno trovato se stessi. È un fiume vivace come un cavallo ancora da domare, ma incredibilmente generoso. Infatti rende verde una delle regioni più belle della Slovenia, e offre agli amanti della natura un’oasi nel cuore dell’Europa.
I pescatori lo amano. Perché sulle sponde è possibile concedersi la miglior pesca sportiva di tutto il vecchio continente (o almeno così dicono coloro che si sono immersi nella beatitudine isontina). L’unica tecnica di pesca consentita qui è la pesca con la mosca, e per sapere al meglio come muoversi e dove andare, la cosa migliore da fare è rivolgersi al Club di Pesca di Tolmin, alias Ribiška družina Tolmin in sloveno. È questa organizzazione infatti, tra l’altro quella col maggior numero di soci in Slovenia, a gestire il comprensorio di pesca di Bovec.
Sono molte le cose da sapere a riguardo. Ad esempio che il comprensorio di pesca di Bovec è suddiviso in due zone, la prima dov’è permesso il “Catch and retain”, ovvero di tenere ciò che si pesca, e la seconda dove è consentito solo il “Catch and release”, ossia di pescare ma di liberare i pesci che abboccano all’amo. La prima comprende il fiume Isonzo dalla confluenza con il Lepenjica fino al paesino di Kršovec, e dal ponte di Čezsoča a quello di Kamno, nonché il fiume Učja dal confine italiano fino alla confluenza con l’Isonzo.
La seconda invece comprende l’Isonzo dal ponte Brvce alla confluenza del Lepenjica e dal paesino di Kršovec al ponte di Čezsoča; tutto il torrente Lepenjica; e il fiume Koritnica dal ponte di Kluže alla confluenza del Koritnica e dell’Isonzo. Al di fuori di queste zone, la pesca sportiva è vietata; d’altra parte, per preservare la ricchezza dell’ecosistema che rende questi luoghi così attraenti per i pescatori, c’è bisogno di praticare quest’hobby con ponderazione e di assicurare la buona salute degli stock.
Ma i posti per pescare non mancano: in totale il Club di pesca di Tolmin gestisce più di 145 km di acque, e grazie a ciò è praticamente sempre possibile, per i pescatori, trovare almeno un fiume dove poter praticare il loro hobby, anche quando il meteo non è del tutto buono. Nelle acque dell’Isonzo e degli altri corsi d’acqua del comprensorio di Bovec, gli appassionati di pesca con la mosca possono ambire a catturare esemplari di varie specie, dalla trota marmorata a quella iridea, dalla trota di torrente al temolo, passando per i vari ibridi di trota marmorata e di torrente.
Questi ultimi possono arrivare a pesare anche 10 kg, e riuscire a catturarli diventa una bella sfida. Ma, come sanno gli appassionati di pesca, il momento in cui si sente la lenza tirare, e poi quello in cui arriva la certezza di aver colto qualcosa all’amo, non è che uno dei momenti di una battuta di pesca. Che è molto più di quei minuti: è l’andare in cerca del punto migliore, l’attesa paziente, l’ascolto dell’acqua che scorre e del canto degli uccelli, la mente che poco a poco si allontana dallo stress e dal costante rumore di sottofondo della routine quotidiana, la fusione con l’ambiente circostante.
Infatti nella Valle dell’Isonzo, oltre a pescare, si può anche riposare. Rifarsi gli occhi con le mille scintillanti sfumature di verde dei boschi e dei prati. E mangiare. La cucina della regione è tra le più apprezzate della Slovenia, grazie ai suoi ingredienti genuini, alle porzioni abbondanti, alla maestrie dei suoi cuochi. Regalarsi una vacanza da queste parti significa dunque vivere la vita davvero al suo meglio: sport, natura, buon cibo, divertimento, avventura (perché ogni battuta di pesca degna di questo nome è una cascata di brividi). Cosa chiedere di più?
Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.
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