di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
A pochi minuti di autobus da Lubiana, Vrhnika è una delle cittadine più belle e sorprendenti che la Slovenia centrale possa offrire ai suoi visitatori. Circondata da colline e boschi verdeggianti, è la destinazione perfetta per un’escursione fuori porta quando si è in visita nella capitale e si cercano i ritmi placidi di un centro un po’ più piccolo, ma comunque ricco di storia.
Proprio come Lubiana, Vrhnika sorge sul fiume Ljubljanica, e per molto tempo questa sua posizione strategica la rese un punto importante per il commercio, e anche per la celebre Via dell’Ambra. Era così già all’epoca della dominazione romana, quando Lubiana era nota con il nome di Emona e Vrhnika era chiamata Nauportus. Non a caso proprio nei dintorni di questa affascinante cittadina è stata ritrovata nel 2008 una nave mercantile romana affondata nel secolo I a.D.
Ma oltre a essere una meta perfetta per gli appassionati di storia e gli amanti delle camminate e pedalate nel verde (vale la pena ad esempio di rilassarsi lungo il Bevke Nature trail, che conduce alla scoperta del grande patrimonio storico e naturale delle Paludi di Lubiana), Vrhnika è ideale anche per gli scrittori, i poeti, e in generale gli estimatori della buona letteratura.
Questo perché, nel 1876, Vrhnika diede i natali a Ivan Cankar, che insieme a France Prešeren è considerato il più importante scrittore e romanziere sloveno. Ma mentre Prešeren, che nacque nel 1800 e morì quasi trent’anni prima della nascita di Cankar, è noto per la sua poesia, Cankar fu soprattutto uno scrittore di racconti, romanzi e opere teatrali.
Con il suo lavoro, caratterizzato da un fortissimo impegno politico, raccontò la durezza della vita per i ceti più poveri della società, finì spesso nei guai con le autorità e si guadagnò un posto nella storia slovena. La sua non fu una vita facile: era l’ottavo di dodici fratelli e il padre abbandonò figli e moglie per andare a cercare lavoro in Bosnia, lasciandoli in una situazione di grave povertà. Riuscì a progredire nell’istruzione grazie al suo talento, che gli valse varie borse di studio, e durante gli studi a Vienna visse nel quartiere operaio di Ottakring, di cui scrisse in molte sue opere.
La sua prima (e unica) raccolta di poesie, Erotika, fu pubblicata nel 1899, causando un tale scandalo che il vescovso di Lubiana ritenne necessario comprare tutte le copie che poté e farle bruciare. Quando scoppiò la Prima guerra mondiale, nel 1914, si schierò con la Serbia, cosa che gli valse la detenzione nella fortezza della città. La sua ultima opera Podobe iz sanj (che significa “Immagini dal sogno”) fu ispirata proprio dagli orrori della Grande Guerra.
Tuttavia l’opera che è considerata il suo capolavoro è un’altra. Si tratta del racconto intitolato Hlapec Jernej in njegova pravica (“Il servo Jernej e il suo diritto”) e costituisce una denuncia dell’ingiustizia delle leggi civili e religiose, e l’incuranza (quando non l’aperta ostilità) della società borghese verso i contadini.
Quella di Cankar fu una vita piuttosto breve (morì a soli 42 anni) ma fu ricca di eventi e significato. Ecco perché vale davvero la pena di andare a scoprirla a Vrhnika, e soprattutto di partecipare alla visita guidata intitolata “Il sentiero dell’infanzia di Cankar”. Naturalmente l’itinerario comprende la visita alla Casa-museo a lui dedicata, ma nelle sue diciassette tappe esso passa anche per molti altri punti di interesse della cittadina e permette di scoprire moltissimi aneddoti sullo scrittore, la sua famiglia e la sua vita.
È un itinerario che conduce alla scoperta di Cankar, il più importante romanziere sloveno, ma anche della sua città natale. Un’opportunità preziosa di conoscere meglio questa cittadina-gioiello a pochi minuti da Lubiana.
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