Zgodbe iz Slovenije

Le donne e il fronte isontino durante la Grande Guerra

10.12.2022
Fonte: Goriški muzej

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Non è uno degli aspetti della Prima guerra mondiale di cui si parla più spesso, ma la Grande Guerra sconvolse profondamente la vita di milioni di donne, oltre che di uomini. Certamente un evento epocale come il primo conflitto mondiale non poteva che travolgere l’esistenza di tutti, nei paesi belligeranti, però le donne, proprio come gli uomini, dovettero affrontare situazioni assolutamente inedite, profonde avversità, fame, paura, tragedie.

Quando si visita il Museo di Caporetto, le donne vengono in mente nella Sala delle Retrovie. Qui entrambi gli eserciti gestivano gli approvvigionamenti, i soldati feriti trascorrevano la convalescenza e, in generale, riprendevano un po’ fiato. Le retrovie erano lontane dalle zone di combattimento, e spesso era qui che le donne venivano impiegate come infermiere, cuoche, lavandaie. Soprattutto se a causa della guerra erano diventate profughe e rifugiate.

Fonte: Museo di Caporetto, https://www.kobariski-muzej.si/it

Tuttavia, anche lontano dal fronte la vita di centinaia di migliaia di donne, in Slovenia, fu sconvolta in un modo o nell’altro dalla Grande Guerra. Proprio come in altri paesi coinvolti nel conflitto — ad esempio l’Italia — la partenza degli uomini per il fronte fece sì che moltissime di loro dovettero sostituirli nel lavoro. Questo avvenne nella ristorazione come nel commercio, nei caseifici come nei campi.

Ben presto, con la guerra che reclamava sempre più soldati, di quasi ogni età, tantissime si ritrovarono sole o con figli molto piccoli, con sulle spalle il peso di ogni aspetto dell’ormai difficilissima vita quotidiana. Mano a mano che sempre più alimenti e prodotti di prima necessità cominciavano a scarseggiare, si sviluppavano il mercato nero e il contrabbando, e anche la criminalità femminile subì un’impennata, sospinta dalla disperazione.

Fonte: Muzej novejše zgodovine Slovenije

Ci furono diverse proteste, organizzate proprio dalle donne, per reclamare una distribuzione più equa dei beni di prima necessità. Alcune di queste proteste furono pacifiche, altre furono autentiche sommosse. Nel 1915 l’impero austro-ungarico vide le donne prendere le strade in molte sue città, da Vienna a Lubiana, da Maribor a Trieste e Capodistra. La vita era diventata difficilissima, soprattutto nei centri urbani, dove non si aveva a disposizione neanche il più piccolo dei fazzoletti di terra, mentre in campagna, almeno, si poteva continuare a coltivare.

Al pari di altri prodotti alimentari, anche il pane veniva razionato. Quasi ogni giorno la popolazione veniva invitata tramite appelli ufficiali a fare il consumo più moderato possibile di ogni cosa, dalla frutta al combustibile, dal sale all’olio. Il messaggio era che tutti dovevano partecipare allo sforzo bellico della nazione, in ogni modo possibile… questo naturalmente portò a mancanza di cibo e fame, e la gente (ossia le donne visto che gli uomini erano tutti al fronte) si sforzava di sopravvivere come poteva.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Jošt Gantar

Eppure le autorità non avevano dubbi nel punire severamente qualsiasi comportamento considerato sovversivo e anti-patriottico da parte di donne e ragazze. Ancora, sebbene inizialmente ci fosse parecchio scetticismo, dettato da pregiudizi di stampo patriarcale, sull’aiuto che le donne avrebbero potuto dare ai medici come infermiere, ben presto fu chiaro quanto la loro presenza era non solo utile, bensì essenziale.

Donne borghesi e aristocratiche, ma anche lavoratrici e contadine, furono spedite alle retrovie per offrire assistenza ai feriti. Tuttavia la violenza dei combattimenti era tale che molto presto le infermiere furono inviate anche al fronte vero e proprio e nelle unità chirurgiche mobili. Le ragazze e le donne non dovettero combattere nelle trincee però non ci sono dubbi: durante la Grande Guerra lottarono ogni giorno anche loro.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, nè di contenuti terzi.

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