di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Circondata da monti ricoperti di boschi, e molto facile da raggiungere dall’Italia, Idrija è un borgo alpino perfetto per chi cerca il riposo, la tranquillità, la gioia di godere del silenzio e assaporare l’istante. Sembra che qui il tempo si sia fermato, complice il fatto che le grandi rotte turistiche non passano da queste parti. A guardarla può sembrare un “semplice” borgo di montagna, delizioso sì, ma nulla più di questo.
E invece è proprio questo il punto: Idrija non sarà una metropoli, e sicuramente è più piccola di città slovene quali Celje, Nova Gorica, Maribor e, naturalmente, Lubiana. Eppure si tratta di una meta di viaggio affascinante e ricca di sorprese, ideale per immergersi nella natura, ma pure nella storia. Gli amanti dell’escursionismo qui potranno fare lunghissime camminate nei boschi, alla scoperta di gemme come il celebre Lago Selvaggio o il Geoparco Unesco di Idrija e il suo straordinario patrimonio paesaggistico e geologico.
Mentre gli appassionati di storia non avranno che l’imbarazzo della scelta su cosa visitare per prima. Forse le più antiche gallerie della miniera di mercurio che, col tempo, divenne la seconda più grande di tutto il mondo (incredibile, vero?) facendo sì che Idrija fosse nota in tutta Europa (il suo mercurio era usato per confezionare cappelli alla moda che venivano venduti anche nelle migliori boutique di Vienna e del resto dell’Impero austro-ungarico) e nel “Nuovo Mondo” (il mercurio estratto a Idrija era esportato oltreoceano per essere utilizzato nelle miniere d’oro e d’argento).
O forse il Museo civico ospitato nel bellissimo Castello Gewerkenegg, che con la sua ricca esposizione racconta cinque secoli di storia di Idrija, partendo dalla miniera di mercurio e soffermandosi sulle trasformazioni sociali ed economiche innescate dal suo sviluppo. O forse, ancora, le antiche case dei minatori tuttora conservate a Idrija, che risalgono al XVII e XVIII secolo, e che rappresentano una testimonianza storica e gli ultimi esempi rimasti di uno stile architettonico davvero unico.
Ma nella storia di Idrija non ci sono “solo” la grande miniera e lo sviluppo di uno dei centri minerari più importanti del mondo, bensì anche grandi esempi di eroismo e resistenza al nazifascismo. Durante la Seconda guerra mondiale, infatti, tutta questa zona fu teatro di aspri combattimenti fra le forze di occupazione e i partigiani. Ne è una testimonianza l’Ospedale partigiano Franja, ben celato in fondo alla gola di Pasice; un luogo-simbolo visitabile tra aprile e ottobre, raggiungibile in pochi minuti di macchina da Idrija.
E poi c’è la Tipografia partigiana Slovenija, anch’essa ben nascosta nel bosco, in un’altra zona sempre nelle immediatezze di Idrija. Grazie a questa tipografia segreta la resistenza riuscì a stampare e distribuire la Gazzetta partigiana, con una tiratura di tutto rispetto (da 4 a 7mila copie) date le condizioni di assoluta segretezza in cui la struttura e i membri della resistenza che ne garantivano il funzionamento dovevano osservare.
Infine, a Idrija si può anche visitare la casa di famiglia di uno scrittore e poeta sloveno, uno dei più importanti intellettuali antifascisti della Mitteleuropa: France Bevk, nato nel settembre 1890 a Zakojca (non lontano da Idrija). Non a caso lui fu uno degli autori più prolifici della Gazzetta partigiana, di cui fu anche direttore per circa un mese. Visse in molti luoghi da Gorizia a Kranj, da Capodistria a Lubiana, passando per Trieste, e strinse amicizia con artisti, intellettuali e attivisti politici di rilievo.
Bevk rimane uno degli autori sloveni più tradotti (le sue opere sono state tradotte in oltre venti lingue). Nel 1953 entrò a far parte dell’Accademia slovena delle Scienze e delle Arti, e l’anno dopo fu insignito del premio Prešeren, il più importante riconoscimento della Slovenia per la carriera artistica. La sua casa di famiglia si trova proprio a Zakojca, una quarantina di minuti a nord di Idrija, e rappresenta un ottimo esempio di antica residenza di piccoli proprietari terrieri. Qui Bevk visse con i suoi nonni, i genitori e i sette fratelli e sorelle.
Per visitarla è necessario prenotare in anticipo e farsi accompagnare da una guida del Museo di Cerkno. Circondata dal verde e aggrappata sul pendio della montagna, la casa di famiglia di France Bevk è anche una buona destinazione per chi ama stare a contatto con la natura e rilassarsi all’ombra di un albero. Al suo interno i mobili d’epoca, gli utensili della vita quotidiana e l’arredamento modesto accompagnano i viaggiatori alla scoperta di un luogo in cui il tempo sembra davvero non essere passato.
Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, nè di contenuti terzi.
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