di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Un viaggio è tanto più prezioso e memorabile quanto più ci fa scoprire della nostra destinazione. Della sua storia, dei suoi personaggi più illustri, delle sue tradizioni. E per conoscere meglio la Slovenia, il Castello di Bogenšperk è davvero un luogo da non perdere. Non è un’esagerazione dire che questo maniero rinascimentale, splendidamente conservato, è uno dei più bei castelli che si possano visitare in Slovenia. Immerso in un paesaggio di dolci colline e campagne è davvero imperdibile, perché oltre a essere un luogo di grande bellezza è anche un monumento culturale importante.
Già, perché fra i suoi illustri proprietari il Castello di Bogenšperk annovera niente meno che Johann Weichart Valvasor, uno degli studiosi più importanti della storia slovena. A lui si devono esaustivi e precoci studi sul carsismo (un fenomeno molto comune tanto in Slovenia quanto nell’estremo nordest italiano), e soprattutto una testimonianza di immenso valore, basata su un’osservazione sistematica e molto ampia della Carniola del XVII secolo. Proprio a questa regione, infatti, è dedicata la sua monumentale opera, costituita da più di 3500 pagine e oltre 500 illustrazioni.
“La Gloria del ducato di Carniola” è un testo-cardine per conoscere la storia della Slovenia e, proprio grazie alle sue numerosissime illustrazioni, è anche una finestra che ci permette di sbirciare indietro nel tempo e di avere un’idea di come apparissero nel Seicento così tanti luoghi emblematici della celebre regione storico-culturale che conosciamo come Carniola. E su di essa, comprensibilmente, è incentrata una parte importante dell’esposizione del museo ospitato dal Castello di Bogenšperk, dedicato proprio alla vita e agli studi di Valvasor.
Ad esempio, custodisce la copia originale di La Gloria del Ducato di Carniola, esposta proprio nella stanza in cui ci lavorò. Fa un certo effetto aggirarsi per i corridoi e le stanze di un castello pensando, per una volta, non a re e regine bensì a uno studioso. Valvasor acquistò il maniero nel 1672, poco dopo essere convolato a nozze con Anna Rosina Grafenweger, e fu proprio tra queste mura che realizzò il lavoro che coronò la sua lunga carriera di studioso. Una carriera nella quale Valvasor investì moltissimo, arrivando persino ad adibire un’intera sala del castello unicamente a tipografia e, ancor più notevole, a pubblicare autonomamente la sua opera.
Il museo espone anche l’intero e originale lavoro di topografia di Valvasor, insieme all’Iconoteca valvasoriana, che in 18 volumi raccoglie la sua collezione di arti grafiche. Perfetta da esporre accanto all’opera di Valvasor, sebbene non ne sia lui l’autore, la Collezione cartografica slovena, con più di 400 mappe realizzate fra il XIX e il XX secolo. Grazie all’animo riflessivo, colto e laborioso di Valvasor, che sembra ancora aleggiare in ogni corridoio e stanza del maniero, il Castello di Bogenšperk è una destinazione perfetta (quasi di pellegrinaggio) per qualunque viaggiatore in cerca di conoscenza, e anche di ispirazione.
E l’autunno è la stagione più bella per andare a scoprirlo, circondato com’è da dolci campagne che in questa stagione diventano uno spettacolo persino più suggestivo del solito. Tra l’altro il castello è anche il punto di partenza per delle splendide escursioni, come quella lungo in Sentiero energetico di Javorje o quella che conduce in cima alla collina di Primskova gora, dove ancora si vede parte delle mura costruite secoli fa per cercare di difendersi dagli ottomani. È un viaggio che ispira, questo, e che vi farà sentire di conoscere ancora meglio l’affascinante Slovenia, il cuore verde d’Europa.
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