di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Fra i tesori più preziosi della Slovenia ci sono i suoi castelli. Silenziosi testimoni del passato che contribuiscono a creare paesaggi incantevoli e atmosfere suggestive, nonché e a preservare il patrimonio storico e culturale del paese. Tra i più famosi e noti ai turisti ci sono senza dubbio quello di Lubiana, senza il quale lo skyline della capitale non sarebbe lo stesso, e quello di Bled, tanto essenziale all’incanto del luogo quanto il lago.
Meno celebre, ma non per questo meno meritevole di essere scoperto, è il Castello di Velenje. Questa città, a un’ottantina di km da Lubiana, è una tappa fantastica per chi vuole scoprire la Slovenia orientale. Si tratta di uno dei principali centri urbani del paese, e oltre a un bel centro storico vanta anche un grande lago attrezzatissimo per trascorrere delle belle giornate sulle sue sponde, itinerari per escursionismo e mountain bike in abbondanza, caffetterie, ristoranti e trattorie rinomate.
Ma Velenje è anche i suoi musei, in particolare quello ospitato proprio nel Castello di Velenje. Il Museo municipale (mestni muzej in sloveno) accompagna i visitatori alla scoperta della storia di questa parte di Slovenia, fin da tempi antichissimi. Basti pensare che alcuni suoi reperti datano addirittura tre milioni di anni fa: mi riferisco ai resti di due antenati del moderno elefante, un mammut e un Anancus arvernensis, due specie che per lungo tempo si sono aggirate in questa e altre parti d’Europa.
Altre parti del museo invece sono dedicate a mostrare l’evoluzione delle arti (in particolare pittura e scultura) a Velenje e dintorni. In questo senso vale la pena di soffermarsi sull’esposizione permanente intitolata “Tra il romanico e il barocco”, incentrata su opere d’arte di vario tipo, appartenuta sia al clero che alle famiglie nobiliari che ad abitanti delle zone rurali, ossia arte più popolare. Ed è una finestra sull’evoluzione artistica sperimentata in questa parte di Slovenia nell’arco di cinquecento anni tra la fine del XII e la fine del XVII secolo.
Da non perdere anche la sala dedicata all’arte africana, con un’impressionante collezione di maschere, statue e altri manufatti, come gioielli, armi e strumenti di uso quotidiano, provenienti da moltissimi luoghi diversi del continente africano. La storia di František Foit, l’accademico e scultore ceco al quale si deve l’esistenza di questa collezione, è essa stessa un racconto straordinario che si può scoprire visitando il museo. Non manca una parte dedicata all’arte moderna slovena, che comprende anche i lavori di tre artisti considerati tra i massimi esponenti dell’impressionismo sloveno.
Insomma, il Castello di Velenje è uno di quei manieri che contribuiscono al fascino e all’incanto senza tempo del piccolo paese mitteleuropeo, e quest’anno festeggia i 755 anni da quando fu scritto il testo più antico finora trovato che ne fa menzione, seppur indirettamente. Un motivo in più per visitare questo grande maniero, che si staglia su un piccolo promontorio appena fuori dal centro di Velenje con le sue imponenti mura candide.
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