di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Idrija vanta uno dei più bei castelli della Slovenia. Rinascimentale, elegante e meravigliosamente conservato, il maniero Gewerkenegg è il testimone più illustre e imponente di quel passato in cui Idrija è stata uno dei centri minerari più importanti d’Europa, e persino del mondo. Nonostante l’apparenza placida e sonnacchiosa, infatti, questo borgo di montagna ha vantato per secoli una miniera di mercurio importantissima, addirittura la seconda più grande del mondo dopo quella di Almadén, in Spagna, nell’attuale Castiglia-La Mancia.
E proprio nell’epoca di maggior splendore della miniera di Idrija, il Castello ne ospitò gli uffici amministrativi, che del resto avevano un bel po’ di lavoro da gestire. Basti pensare che, dal suo angolino avvolto da monti boscosi, Idrija esportava il mercurio estratto dalle sue profondità non solo nel resto d’Europa, ad esempio a Vienna, capitale dell’allora impero austro-ungarico, che inglobava anche la stessa Idrija, dove era molto richiesto dalle boutique che confezionavano raffinati copricapi per dame e gentiluomini dell’alta società. Ma pure nel Nuovo Mondo, dov’era usato per le operazioni di amalgama dell’argento che veniva estratto, ad esempio, dalle viscere del boliviano Cerro Rico.
E se un tempo il Castello Gewerkenegg ospitava gli uffici amministrativi della seconda miniera di mercurio più grande del mondo (riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco), oggi è sede del suo Museo civico, il luogo ideale per scoprire nei dettagli la storia di questa sorprendente cittadina di montagna e il modo in cui la secolare attività della miniera ha contribuito a caratterizzarne la società e la cultura. La sua esposizione permanente è davvero un viaggio nel passato, e in un mondo che ci sarebbe completamente precluso altrimenti.
Ecco perché cominciare da qui la visita di Idrija è un’ottima idea. Dopodiché si può fare rotta verso la Galleria di Antonio (Antonijev rov in sloveno), l’unica parte oggi aperta ai visitatori dell’immensa miniera, che dalla scoperta del primo filone di mercurio si sviluppò e crebbe fino a occupare più di 700 chilometri tra gallerie e cunicoli che arrivavano a snodarsi addirittura a 380 metri di profondità! La visita guidata della Galleria di Antonio, pensata anche per i viaggiatori più piccoli, è un’esperienza che vale decisamente la pena di fare: non capita tutti i giorni di poter mettere piede in una vera miniera dismessa.
E per fare il pieno di energia prima di continuare la visita niente è meglio di un piatto fumante di žlikrofi, sfiziosissimi ravioli ripieni di lardo (o pancetta), patate ed erbe aromatiche, e magari accompagnati dall’ottimo bakalca, lo stufato di carne e verdure, anch’esso tipico di questa parte di Slovenia. E come farsi mancare poi una bella fetta di potica accompagnata da un buon caffè? In fondo l’aria di montagna mette sempre un grande appetito. Da provare il Ristorante Barbara, specializzato nelle ricette tradizionali della zona di Idrija e del resto della Slovenia, dove si mangia benissimo e ci si sente come a casa.
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