di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Per sfuggire alla calura e all’afa estiva delle città non c’è niente di meglio della Valle dell’Isonzo, che grazie al fiume dalle acque color smeraldo e alle sue fitte foreste offre freschezza e refrigerio anche nelle giornate più calde. Facilissima da raggiungere dall’Italia, è una valle di piccole ma preziose gemme, da Most na Soči e il suo lago (dove si può fare un tuffo o un’escursione in kayak o canoa) a Kobarid, dalla toccante chiesa di Javorca all’incantevole cascata Kozjak.
In questa valle si producono specialità celebri in tutta la Slovenia (e oltre), a partire dall’ottimo formaggio di Bovec, fatto con il latte di mucche che pascolano su prati di montagna. E si possono ammirare paesaggi di straordinaria bellezza, assaggiare piatti a base di trota (di cui l’Isonzo abbonda) e naturalmente fare splendide escursioni a piedi o in bicicletta. Tuttavia la Valle dell’Isonzo (Dolina Soče in sloveno) ha molto altro ancora da offrire. Soprattutto ai viaggiatori che, oltre alla natura, al buon cibo e allo sport all’aria aperta amano scoprire il patrimonio culturale dei luoghi che visitano.
Perché a Tolmin, delizioso borgo sulle rive dell’Isonzo, si può visitare un interessantissimo museo, che vanta una ricca collezione di reperti attraverso i quali racconta la storia di questa parte di Slovenia sin da tempi antichissimi. Ha sede in centro, ospitato nell’elegante palazzo Coronini che è uno dei suoi edifici più emblematici, e custodisce testimonianze archeologiche, etnografiche e artistiche di grande valore. Particolarmente interessante, ad esempio, la sezione dedicata alla rivolta contadina del 1713, che ha scritto un capitolo a sé della storia di questi luoghi, ma è da non perdere anche la parte dedicata alla vita quotidiana nelle valli alpine.
Il Museo di Tolmin è insomma un importante custode della memoria culturale della Valle dell’Isonzo. Oltre alla sua esposizione permanente, ospita anche una galleria dedicata a mostre temporanee di vario genere, un piccolo shop per i visitatori (e persino una sala spesso usata come venue per cerimonie nuziali). Ancora, ci si può rivolgere al museo per partecipare a interessanti visite guidate a varie mete nei dintorni, ad esempio la casa natale del poeta Simon Gregorčič a Vrsno, la casa rurale di Kosmač a Slap ob Idrijci, il percorso archeologico e il museo di Most na Soči o l’Ossario tedesco.
E scoprire i dintorni di Tolmin significa immergersi in paesaggi splendidi, fra boschi, pascoli e sentieri che raccontano storie di guerra e di vita antica, scandita dal ritmo delle stagioni. Fra le gemme naturali più preziose spiccano sicuramente le Gole di Tolmin, scavate dai torrenti Tolminka e Zadlaščica e visitabili grazie a un percorso ad anello che si snoda tra ponti sorpresi, sorgenti termali e grotte. A proposito di grotte, qui ce n’è una davvero speciale: la grotta di Zadlaz, soprannominata la Grotta di Dante per un’antica leggenda secondo la quale il sommo poeta avrebbe trovato proprio qui l’ispirazione per il suo Inferno.
Insomma, visitare Tolmin significa immergersi in tutto un territorio, dove natura e memoria storica si intrecciano e si fondono creando un’atmosfera davvero particolare. Questa gemma della Valle dell’Isonzo è una meta perfetta per chi ama camminare, riflettere e lasciarsi sorprendere da paesaggi che cambiano a ogni curva del sentiero. E dopo una giornata di esplorazioni, il centro del paese accoglie con deliziose caffetterie, prodotti locali e tranquillità. In un mondo che corre, Tolmin è un invito a respirare.
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