di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Quando si viaggia in Slovenia si entra nel cuore della Mitteleuropa. Una vasta area geografica unita da una lunga storia e commistioni secolari che hanno creato un patrimonio culturale ricchissimo e affascinante. E le Alpi Giulie slovene non sono da meno. Basti pensare ai prelibati žlikrofi di Idrija, i famosi ravioli modellati a forma di cappello napoleonico. O al lavoro di studiosi come Julius Kugy, che fra le altre cose ha contribuito a fondare lo splendido guardino botanico alpino Juliana.
O a opere infrastrutturali tuttora esistenti, come ad esempio il famoso ponte di Solkan, a Nova Gorica, che detiene il record di ponte ferroviario in pietra più lungo del mondo, e che ancora oggi è considerato un capolavoro di ingegneria. Costruito all’inizio del Novecento, fu essenziale per il funzionamento della Transalpina, la vasta rete di collegamenti ferroviari creata dall’impero austroungarico tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.
Scopo della Transalpina era unire le città dell’interno dell’impero, a cominciare naturalmente da Vienna, al porto di Trieste, di enorme importanza strategica. Fu un’opera infrastrutturale gigantesca ed estremamente complessa, date le caratteristiche orografiche della regione, che impose di scavare lunghe gallerie e tunnel, oltre che di costruire molti ponti. E che, peraltro, permette ancora oggi di scoprire le Alpi Giulie slovene beandosi dei bellissimi paesaggi e delle cittadine e splendide località che le costellano.
Fra i tunnel che si dovettero scavare ci fu anche quello di Bohinj. E che non solo fu essenziale per consentire il passaggio della Transalpina, ma cambiò radicalmente — in meglio — la vita degli abitanti di Bohinj e dintorni. Fino ad allora infatti, il monte Kobla rendeva estremamente lunghi e complicati gli spostamenti, e la valle di Bohinj si trovava perlopiù isolata. Soprattutto in inverno, quando la neve peggiorava ulteriormente la situazione.
Fu una vera rivoluzione, insomma. Non a caso, in men che non si dica si istituì un’associazione per attirare i turisti al lago di Bohinj e si mise in piedi il primo catalogo turistico della zona. I lavori per il tunnel, affidati a un’azienda italiana, cominciarono sul versante settentrionale nel settembre del 1900, e il mese dopo sul versante meridionale. Mentre nel primo caso gli operai disponevano di elettricità per le macchine e l’illuminazione grazie alla centrale idroelettrica di Bohinjska Bistrica, gli scavi del versante meridionale furono realizzati interamente a mano.
Fu un’opera gigantesca, un tunnel di oltre 6 chilometri che richiese un lavoro estenuante da parte di oltre 2mila operai. All’epoca in cui fu terminato, c’erano solo 10 tunnel più lunghi in tutto il mondo. Non stupisce che a inaugurarlo, un anno dopo, sia stato un ospite d’eccezione come l’erede al trono d’Austria-Ungheria, l’arciduca Francesco Ferdinando. Ancora oggi, comunque, detiene il record di lunghezza in Slovenia.
Viaggiare in treno è tuttora uno dei modi migliori per andare alla scoperta della Slovenia, compresa tutta la parte delle Alpi Giulie. Addirittura, i più nostalgici e romantici possono optare per un autentico treno a vapore, e rivivere l’esperienza di viaggio dell’aristocrazia austroungarica quando si recava in villeggiatura. In questo caso diventa impossibile non viaggiare anche con la mente. Attraverso un’epoca di grandi cambiamenti, sconvolgimenti epocali, innovazioni rivoluzionarie. E che si è scritta anche intorno al magnifico lago di Bohinj.
Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.
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