Zgodbe iz Slovenije

Al Museo di Caporetto una mostra sui 29 eterni mesi di battaglie sull’Isonzo

31.10.2020
Fonte: www.slovenia.info, foto di Alan Kosmač

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Il momento che stiamo vivendo non è semplice. Non è facile rimandare continuamente gli abbracci, tenere sempre le distanze, ridurre gli spostamenti come siamo tuttora costretti a fare. Per non parlare di chi ha perso il lavoro, della sofferenza di chi ha perso qualcuno, o degli enormi sacrifici che hanno dovuto, e tuttora sono chiamati a fare, gli operatori sanitari.

Ecco perché questo è anche un momento per riflettere. Nel corso della storia l’umanità si è sempre trovata a dover affrontare grandi prove, spesso senza poter contare sul progresso scientifico e tecnologico di cui disponiamo oggi. E ricordare le prove che hanno dovuto fronteggiare i nostri nonni e bisnonni, ad esempio, può senz’altro aiutarci in questo periodo complicato. In fondo è a questo che serve la memoria: a ricordare per non ripetere gli errori del passato, ma anche per farci coraggio nell’affrontare le sfide più o meno grandi della quotidianità.

Fonte: https://www.kobariski-muzej.si/it

Percorrendo il Sentiero della Pace, ad esempio, è impossibile non pensare all’immensa tragedia umana che fu la Prima guerra mondiale. Di fronte all’angoscia, al terrore, e alle incredibili sofferenze provati dai soldati sul fronte isontino a cui è dedicato questo percorso che si snoda per 400 chilometri in Slovenia, i sacrifici che siamo chiamati a fare oggi appaiono davvero sotto tutt’altra luce.

Ed è proprio per non dimenticare le dure lezioni della Grande Guerra che il Museo di Caporetto ha allestito la mostra temporanea intitolata “29 mesi di combattimenti sull’Isonzo”. Una mostra particolare, che punta ad analizzare il fenomeno attraverso la sequenza di avvenimenti che hanno portato allo scoppio della Prima guerra mondiale, passando poi per gli eventi verificatisi sulla linea del fronte, e infine accennando agli errori commessi alla fine del conflitto, e alle decisioni che hanno portato all’orrore, persino maggiore, della Seconda guerra mondiale.

Fonte: https://www.kobariski-muzej.si/it

Lungo l’Isonzo, com’è noto, ebbero luogo alcuni dei combattimenti più feroci della Prima guerra mondiale. Come se l’inferno delle trincee a valle non fosse già abbastanza, su questo fronte si svolse anche la devastante guerra di montagna, un’esperienza ai limiti dell’immaginabile. Qui i soldati non dovevano fare i conti solo con le truppe avversarie, ma anche con il gelo, le nevicate, le frane, i crepacci, le valanghe. Il trasporto degli approvvigionamenti e delle armi richiedeva sforzi sovrumani. Non sorprende che sia stato scritto molto proprio sulla guerra di montagna, uno dei capitoli più crudeli del fronte isontino.

Visitare la mostra permanente del museo di Caporetto è un’esperienza che ognuno di noi dovrebbe fare. Perché è una mostra che non si concentra su uno o l’altro dei fronti schierati, ma sulla tragedia umana collettiva che si consumò nei ventinove mesi di combattimenti che infuriarono lungo l’Isonzo tra il giugno 1915 e il novembre 1917. Attraverso le foto, i diari, gli effetti personali e gli oggetti di uso quotidiano dei soldati che vi combatterono, il Kobariški muzej racconta, senza fronzoli né apologie, la sofferenza, la paura e la nostalgia di casa di centinaia di migliaia di uomini, spesso poco più che ragazzi.

Fonte: https://www.kobariski-muzej.si/it

Da parte sua, la mostra temporanea “29 mesi di combattimenti sull’Isonzo” è stata concepita anche per commemorare un anniversario importante per il Museo di Caporetto, uno degli enti adoperatisi per creare il Sentiero della Pace. Quest’anno infatti il Kobariški muzej compie trent’anni. In questi primi tre decenni di esistenza è stato visitato da più di un milione e settecentomila persone, ha ottenuto riconoscimenti importanti, e ha lavorato fianco a fianco con la Fondazione Sentiero della pace per costruire un percorso capace di preservare la memoria degli eventi del fronte isontino ed emozionare i viaggiatori.

In questo momento anche il Museo di Caporetto, che normalmente è sempre aperto tranne che la mattina del 1° gennaio, ha dovuto chiudere le sue porte. Ma la sua mostra permanente e quella temporanea sono lì, aspettano, e presto sarà di nuovo possibile accedervi e visitarle in tutta sicurezza. Grazie al Sentiero della Pace, e a istituzioni come il Museo di Caporetto, la memoria sopravvivrà anche a questi mesi difficili.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

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