Zgodbe iz Slovenije

Montagna e archeologia industriale, tutto il fascino di Jesenice

10.11.2020
Fonte: www.slovenia.info, foto di Miro Podgoršek

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Quando si immagina la vita di montagna, il pensiero va subito all’alpeggio, a baite e malghe circondate da bestiame al pascolo su prati verdeggianti. E in effetti la pastorizia è sempre stata un’attività essenziale nella storia della vita di montagna, tanto che nel corso dei secoli ha plasmato interi paesaggi. E se pensiamo alle Alpi in particolare, non c’è dubbio sull’importanza della pastorizia. Basti pensare a formaggi squisiti come il Formadi salât della Carnia o il Mohant di Bohinj, in Slovenia.

Eppure c’è molto di più, e in certe zone la montagna è stata utilizzata in tutt’altro modo dagli esseri umani. Ne è un esempio Jesenice, una cittadina di circa 22mila anime della Slovenia settentrionale, che grazie a un sottosuolo estremamente ricco di giacimenti di ferro è stata per molto tempo un polo importantissimo dell’industria siderurgica slovena. Ai piedi della catena delle Caravanche, al confine con l’Austria, Jesenice godeva anche di una posizione assolutamente strategica, fra i Balcani e l’Europa centrale.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Aleš Krivec

È qui che bisogna venire per trovare l’atmosfera particolarissima di una città immersa in un paesaggio di montagna e che, oltre a splendide passeggiate nella natura, offre un ricco patrimonio architettonico, storico e culturale da scoprire agli appassionati di storia e archeologia industriale. Perché Jesenice non ha dimenticato il suo passato, e anzi, ha deciso di valorizzarlo per far conoscere lo sviluppo dell’industria siderurgica slovena, in primis dal punto di vista di chi vi ha lavorato.

In particolare a Stara Sava, il nucleo più antico della città, che sorge alla confluenza del fiume Sava Dolinka e del torrente Ukova. La sua piazza centrale, infatti, è circondata da edifici che, un tempo, erano i protagonisti di quell’industria siderurgica. Ad esempio l’altoforno, costruito all’inizio del XVI secolo e poi ristrutturato e ammodernato in varie occasioni, e che oggi è adibito a un museo a cielo aperto sulla lavorazione del ferro.

Stara Sava disegnata dallo studioso sloveno Valvasor nel 1689, immagine di pubblico dominio

Si continua poi con il palazzo dei Bucelleni-Ruard. La magione fu costruita dalla famiglia italiana Bucelleni, che si stabilì a Stara Sava nel 1538 e ben presto divenne una dinastia di imprenditori del ferro espandendosi e costruendo impianti siderurgici e miniere nell’intera alta valle del Sava, diventando importanti a tal punto da conquistare prima il titolo di baroni e poi, verso la fine del XVII secolo, quello di conti. Ma come tutti gli imperi, per quanto piccoli, anche quello dei Bucelleni conobbe il declino, e al loro posto subentrò un’altra dinastia: quella del mercante belga Valentin Ruard e dei suoi discendenti.

Da non perdere, a Stara Sava, è senz’altro il Kasarna, un edificio in stile tardo barocco costruito verso la fine del XVIII secolo. Al suo interno, infatti, è stata allestita una mostra etnografica che illustra la vita quotidiana delle famiglie operaie, attraverso la ricostruzione di un appartamento tipico dell’epoca e una grande quantità di foto e di strumenti di uso comune all’epoca.

Fonte: https://turizem.jesenice.si/en

Il Kasarna è uno dei più antichi edifici residenziali per operai ancora preservati in Slovenia, e dal 1985 è riconosciuto come monumento culturale. Fu abitato da impiegati dell’industria siderurgica sino al 1983, e oggi è pure la sede del Conservatorio di Jesenice. Merita una visita anche la Chiesa dedicata a Santa Maria dell’Assunzione, costruita nel 1606 e anch’essa affacciata sulla piazza principale.

Dopo aver scoperto la storia di Stara Sava visitando il Kasarna, si può andare alla scoperta della splendida natura che circonda Jesenice. I pendii fra i paesini di Plavški Rovt, Prihodi, Planina pod Golico e Javorniški Rovt sono incantevoli, e a maggio si trasformano in distese profumate di giunchiglie in fiore; mentre il Zois’ Park, con i boschi di abete rosso e il lago verde smeraldo, è perfetto per una passeggiata rilassante in mezzo alla natura.

Immagine di pubblico dominio

Chi invece ama la montagna può puntare a Golica, una delle cime più conosciute delle Caravanche, attraversata da numerosi sentieri, più o meno difficili, per andare a scoprirla. Oppure al monte Vajnež (2.104 metri), il cui sentiero più famoso comincia a Javorniški Rovt e permette di raggiungere la cima con circa 3 ore di camminata. Ancora, la splendida località di Kranjska gora è a neanche mezz’ora di macchina, mentre l’incantevole lago di Bled si trova a una quindicina di chilometri.

In altre parole, Jesenice è davvero una meta straordinaria, che permette di conoscere le Alpi Giulie sotto una luce unica. Regalando visite interessantissime a musei e palazzi storici, ma anche escursioni e passeggiate in montagna fra paesaggi da sogno. L’ideale per chi ha voglia di fuggire dalle grandi folle e dalla confusione, e di trascorrere delle giornate all’aperto, respirando aria pulita, mangiando bene e facendo il pieno di nuove energie. Niente male, vero?

Fonte: www.slovenia.info, foto di Aleš Krivec

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

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