Zgodbe iz Slovenije

Il Sentiero della Pace e il ruolo dell’aviazione sul fronte isontino

11.03.2021
Fonte: www.slovenia.info, foto di Alan Kosmač

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Quando si percorre la valle dell’Isonzo, fra borghi come Caporetto, Tolmino e Bovec, ai piedi di montagne imponenti come il monte Krn o il Rombon, non si può non pensare ai terribili combattimenti che infuriarono in questi luoghi durante la Grande Guerra. Sul fronte isontino, infatti, si svolsero alcune delle battaglie più sanguinose della Prima guerra mondiale. Per anni, fra il giugno 1915 e il novembre del 1917, l’esercito austroungarico e quello italiano si scontrarono proprio nelle vicinanze dell’Isonzo, nei luoghi dove all’epoca passava la frontiera italo-austriaca.

Furono anni terribili, una logorante e durissima guerra di posizione, di trincea e persino di montagna, che non solo causò la morte e il ferimento di migliaia di soldati, ma naturalmente sconvolse anche la vita della popolazione civile. Il fronte isontino era di grande rilevanza strategica per l’Italia, per cui vi si destinarono risorse militari ingenti: la posta in gioco era altissima anche per l’Austria-Ungheria, naturalmente, perché se l’esercito italiano fosse riuscito a sfondare le sue linee, avrebbe potuto aprirsi il varco fino al suo interno.

Fonte: https://www.kobariski-muzej.si/it/

Furono anni che lasciarono il segno sulle montagne, i pendii, le colline e i boschi della valle dell’Isonzo. I soldati dovettero scavare trincee, costruire magazzini e depositi, gallerie e tunnel, forti, presidi, e natualmente ospedali. Molti di questi segni sono tuttora visibili, grazie all’opera di conservazione e valorizzazione, e a progetti come quello della Fondazione della Pace, che insieme a partner come il Museo di Caporetto e quello di Tolmino, hanno dato vita al Sentiero della Pace.

Per più di 400 chilometri il Sentiero della Pace si snoda fra i luoghi della Grande Guerra, e in particolare del fronte isontino, in Slovenia. Oggi è un magnifico modo di stare all’aperto facendo lunghe escursioni nel verde, tra paesaggi magnifici, e al contempo osservare da vicino alcune tracce lasciate dagli eserciti durante quella che fu poi chiamata “l’inutile strage”. Ciò che sorge meno spontaneo pensare, camminando lungo i luoghi del fronte isontino, è a quanto anche l’aviazione fu attiva in quegli anni, perché naturalmente i segni lasciati dai bombardamenti non sono più visibili oggi.

Il fiume Isonzo. Foto di Peter Bijuklič

Eppure lo fu. L’aviazione italiana, ad esempio, fu presente sul fronte isontino con missioni di ricognizione al servizio dell’artiglieria che furono fondamentali sino alla celebre battaglia di Caporetto. All’epoca gli aerei non potevano ancora raggiungere quote abbastanza elevate da poter osservare gli spostamenti nemici anche sulle montagne, quindi l’aviazione fu impiegata soprattutto in pianura e bassa montagna.

Fu anche l’aviazione, pare, ad avvisare dell’ammassamento di truppe sui crinali del monte Vodil, a nord di Tolmino, e del Mrzli, poco prima che la Dodicesima battaglia sull’isonzo (anche nota come Battaglia di Caporetto) avesse inizio. Ma non furono solo missioni di ricognizione quelle svolte dall’aeronautica militare italiana. Durante la ritirata delle truppe dopo la cosiddetta Disfatta di Caporetto, quando l’esercito si diresse verso il Piave, ad esempio, le forze dell’aviazione distrussero i ponti che altrimenti sarebbero stati usati per accerchiare le truppe italiane.

Francesco Baracca accanto al suo SPAD S.XIII. Fonte: Wikipedia, Pubblico dominio

E prima dell’ultima battaglia ebbero luogo numerose missioni di caccia, su aerei che ancora erano a uno stato di avanzamento tecnico che rendeva i guasti in volo persino più pericolosi e mortiferi degli scontri col nemico. Anche i piloti giocarono un ruolo importante nei terribili avvenimenti che si consumarono sul fronte isontino. E anche se oggi non ne resta traccia, il Sentiero della Pace, il Museo di Caporetto, quello di Tolmino, e gli altri partner della Fondazione della Pace, aiutano a ricordare che nella valle dell’Isonzo, durante la Grande Guerra, il rumore degli aerei in cielo era tanto frequente quanto quello dei cannoni.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

Naložbo sofinancirata Republika Slovenija in Evropska unija iz Evropskega sklada za regionalni razvoj v okviru Vavčerja za digitalni marketing za projekt spletna stran, spletna trgovina, rezervacijska platforma ter mobilna aplikacija.