Zgodbe iz Slovenije

I cinquecento anni della miniera di mercurio di Idrija

09.04.2021
Fonte: www.slovenia.info, foto di Tomo Jeseničnik

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Quando Cristoforo Colombo scoprì l’America, nel 1492, probabilmente la notizia non destò troppo interesse in Slovenia. Eppure lo sfruttamento commerciale delle miniere d’oro del Nuovo Mondo ebbe un impatto significativo anche sulla vita economica di quello che allora era un piccolo territorio sotto il controllo degli Asburgo. E in particolare su Idrija, allora minuscolo paesino nel verde dei boschi mitteleuropei.

Nella miniera di Idrija, infatti, si cominciava a estrarre faticosamente il mercurio, utilissimo per le attività minerarie oltreoceano, dato che serviva per le operazioni di amalmaga dell’argento (estratto per esempio in immense quantità dalle viscere del Cerro Rico, in Bolivia). Nel corso dei secoli la miniera avrebbe garantito una moderata prosperità a Idrija, e oggi viaggiatori di tutto il mondo si avventurano in questo angolino di Slovenia alpina per scoprire la storia di quella miniera (patrimonio mondiale Unesco dal 2012) e godersi la natura circostante, a cominciare dal famoso geoparco Unesco di Idrija.

Cerro Rico, Bolivia. Fonte: Wikipedia, foto di pubblico dominio

Fu per caso che, oltre cinquecento anni fa, un contadino scoprì un filone di mercurio. Una di quelle coincidenze capaci di sconvolgere completamente il destino di un luogo, anche di uno apparentemente isolato e tranquillo come Idrija. Si cominciò scavando una prima galleria: quella stessa Galleria di Antonio che oggi è l’unica parte ancora visitabile dell’immensa miniera, cresciuta nei secoli sino a snodarsi con più di 700 chilometri di cunicoli e gallerie nelle viscere della terra, fino a profondità di 380 metri sottoterra.

Crebbe a tal punto da diventare la seconda miniera di mercurio più grande del mondo dopo quella spagnola di Almadén, nell’arida Castiglia-La Mancia. E naturalmente, richiamò un gran numero di uomini, cambiando radicalmente la vita di un grandissimo numero di persone, ma anche della stessa cittadina di Idrija. Dove il ricordo della miniera e di tutto ciò che essa ha significato è ancora vivo ed estremamente presente. Per capirlo è sufficiente una visita al Mestni muzej Idrija, il Museo municipale ospitato nel magnifico Castello Gewerkenegg.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Miha Skrt

La sua esposizione permanente, infatti, è grandemente incentrata sulla miniera e i cambiamenti socio-economici e culturali avvenuti intorno a essa nel corso dei secoli. Ma il segno lasciato dall’importante passato minerario si vede anche passeggiando tra le vie di questa affascinante cittadina e inerpicandosi un po’ sulle colline che la circondano. È ancora possibile, infatti, identificare le case che appartennero ai minatori: alte e strette, sviluppate su più piani, con il tetto spiovente e le finestre molto piccole e simmetriche, sono piuttosto semplici da distinguere dal resto delle costruzioni, più recenti.

Sono più di un centinaio le vecchie case dei minatori rimaste a Idrija, e la cittadina è impegnata a ristrutturarle e valorizzarle attraverso diversi progetti. Ma ciò che bisogna assolutamente visitare per avvicinarsi davvero alla storia della miniera di questa città della Slovenia alpina, è appunto la Galleria di Antonio (Antonijev rov). Vi si accede dallo stesso edificio in cui i minatori entravano per scendere sottoterra, dedicato comprensibilmente a Santa Barbara, la protettrice dei minatori. E si ha subito l’impressione di attivare una macchina del tempo a 96 metri di profondità.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Miha Skrt

Non capita tutti i giorni di visitare la galleria, scavata cinquecento anni fa, di quella che fu la seconda miniera di mercurio più grande del mondo. E in effetti non sono molte le miniere ancora visitabili in Europa. Ecco perché vale proprio la pena di partecipare alla visita guidata, adatta anche ai bambini, della Galleria di Antonio di Idrija. Anche se le temperature e i rumori non sono gli stessi di quando fervevano i lavori di estrazione, si possono immaginare la fatica e la voglia disperata dei minatori di tornare a vedere il cielo. E di certo, uscendo dalla miniera, si avrà l’impressione di non aver mai visto un cielo altrettanto bello!

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

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