di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Quello alpino è senz’altro uno dei volti più affascinanti ed emblematici della Slovenia. Il piccolo paese mitteleuropeo, infatti, nutre un profondo amore per le sue cime montagnose, e per farsene un’idea basta ricordare che, nella bandiera nazionale, è ritratta proprio una montagna: il Triglav, la cima più alta del paese. Ecco perché andare alla scoperta della Slovenia alpina è una splendida idea per delle vacanze estive all’insegna della libertà di movimento, della vicinanza con la natura e del fare il pieno di aria buona e genuina. E una meta d’eccezione, in questo senso, sono la cittadina di Idrija e i suoi dintorni. Che, fra patrimonio storico e culturale, e bellezze naturali da scoprire attraverso innumerevoli sentieri ed itinerari, è un autentico gioiello a pochi chilometri dal confine italiano. Ideale anche per trovare rifugio dall’afa dell’estate in città.
Ecco 7 gioielli per scoprire la Slovenia alpina a partire proprio dalla bella Idrija.
Può essere difficile immaginarlo, a prima vista, ma questa cittadina sonnacchiosa, circondata dai boschi, ha una storia molto particolare alle spalle. Tanto per cominciare, qui sono vissuti personaggi davvero degni di nota: come Eva Lucia Cecilia Victoria Kraus, che divenne prima aiutante di campo di Napoleone, e poi anche sua compagna per anni; o Pier Paolo Pasolini, che vi abitò per un breve periodo alla fine degli anni Venti del secolo scorso. E poi, per secoli, Idrija fu sede della seconda miniera di mercurio più grande del mondo. Un passato che ha lasciato non poche tracce, a partire dalle particolarissime case dei minatori, ancora facilmente distinguibili nel centro e lungo le strade che si inerpicano sui monti circostanti.
2. Castello Gewerkenegg
Il maniero sorge in collina, sovrastando il centro storico di Idrija, e la sua storia è legata a doppio filo con quella della miniera di mercurio: mano a mano che quella cresceva, anche il castello si ingrandiva e si fortificava. Per lungo tempo ospitò la sede dell’amministrazione della miniera, e le magnifiche arcate e gli affreschi barocchi che ne adornano la corte interna sono frutto di migliorie apportate nel XVIII secolo. Al suo interno, oggi, si può visitare il Museo municipale di Idrija, il luogo migliore per scoprire l’affascinante storia di questa cittadina di montagna e tutte le tradizioni nate proprio in funzione dello sviluppo della miniera e dell’arrivo di migliaia di uomini con le loro famiglie dal resto dell’attuale Slovenia, ma pure di tutta la Mitteleuropa.
3. La miniera
Naturalmente la miniera è dismessa da tempo. Però è ancora possibile visitarne una parte, e per farlo si passa proprio attraverso il primissimo passaggio costruito dopo che, cinque secoli fa, un contadino scoprì per puro caso un filone di mercurio. Nei secoli la miniera arrivò a svilupparsi per oltre 700 chilometri nelle profondità della terra sotto a Idrija, ma tutto cominciò da quella stessa galleria che oggi si può visitare scendendo attraverso il pozzo a cui si accede dall’edificio dedicato a Santa Barbara, la protettrice dei minatori. La Galleria di Antonio è una visita obbligata per scoprire la Slovenia alpina, perché sebbene Idrija ospitò un’attività mineraria di livello mondiale non fu l’unica cittadina di montagna del paese a svilupparsi proprio grazie alle ricchezze del sottosuolo. L’attività mineraria è un aspetto fondamentale dell’identità montana della Slovenia.
4. La cucina
Un’identità, quella della Slovenia montana, che si declina anche in una tradizione culinaria ricca di piatti tipici che vale davvero la pena di assaggiare quando si viaggia da queste parti. A Idrija, senza dubbio, l’imperdibile piatto tipico sono gli žlikrofi: dei ravioli richiusi con la tipica forma che ricorda un cappello napoleonico e ripieni di patate, lardo o pancetta ed erbe aromatiche. Originari proprio di Idrija, col tempo sono diventati un piatto tipico dell’intera Slovenia, amatissimo e immancabile nei giorni di festa. Accompagnati dallo stufato di montone (il tradizionale bakalca), dal sugo di arrosto o dai funghi porcini, sono il piatto ideale non solo per scoprire il gusto più autentico di Idrija, ma anche per ricaricare le energie dopo una giornata trascorsa a fare movimento all’aria aperta, fra gli splendidi paesaggi di questa parte di Slovenia.
5. Il Geoparco Unesco
Da Idrija bastano pochi minuti per ritrovarsi a camminare nei boschi, e infatti questa cittadina è una meta perfetta per gli amanti delle escursioni e delle pedalate nella natura. Soprattutto perché intorno a Idrija si sviluppa uno straordinario Geoparco Unesco: 300 chilometri quadrati attraversati da decine di sentieri escursionistici e per la bicicletta. Si tratta di un’autentica oasi di natura incontaminata e biodiversità, e qualunque sentiero si decina di percorrere l’immersione nel verde e la vista di splendidi panorami è garantita. Chi non teme i dislivelli, ad esempio, può dirigersi verso la cima del monte Javornik, che con i suoi 1241 metri è il più alto del Geoparco, ed è dotato di una torre panoramica dalla quale bearsi di una vista memorabile.
6. Il Lago Selvaggio
Uno dei tesori più preziosi custoditi dai boschi che circondano Idrija è senza dubbio lui: il Divje jezero, il Lago selvaggio che dal 1972 è protetto dallo status di monumento nazionale. Percorrere il sentiero che da Idrija si inoltra attraverso il bosco e arriva a questo specchio d’acqua turchese fra gli alberi e la parete rocciosa ai piedi dell’altipiano di Črni Vrh è una delle esperienze più emblematiche che si possano vivere a Idrija. Le primissime popolazioni che si stabilirono qui sicuramente si interrogavano sulle forze misteriose che ne facevano crescere o scendere le acque. Oggi molte domande sul Divje jezero hanno trovato risposta: sappiamo che si tratta di un lago carsico, e che è per questo che i livelli delle sue acque possono cambiare a seconda del periodo e dell’abbondanza di piogge. Ma un certo mistero avvolge ancora queste calme acque turchesi: il tunnel sotterraneo che lo alimenta, ad esempio, è stato esplorato dai sommozzatori fino a una profondità di 160 metri… ma in realtà continua per una distanza tuttora sconosciuta.
7. La tipografia partigiana
Un’altra magnifica occasione per fare un’escursione nel bosco, e al contempo toccare con mano la storia, è andare a visitare la Tipografia partigiana “Slovenija”, un reperto della Seconda guerra mondiale di grande interesse. Messa in funzione nel settembre 1944 nelle profondità del bosco, in una gola ben nascosta che infatti la mantenne al sicuro per tutta la restante durata del conflitto, custodisce le macchine originali, e tuttora funzionanti, che stamparono migliaia di copie del Quotidiano del partigiano. Con una tiratura davvero notevole tra l’altro, fra le 4 e le 7mila al giorno, che poi venivano distribuite in gran segreto. L’aspetto della Tipografia partigiana oggi è ancora lo stesso di 76 anni fa, una ragione di più per non perdere l’occasione di questa visita.
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