Zgodbe iz Slovenije

La bellezza di Kranj e del suo canyon in centro città

18.03.2020
Fonte: www.slovenia.info, foto di Jošt Gantar

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Non è da tutti avere a disposizione un vero e proprio canyon all’interno della propria città. Fra i pochi a potersi permettere un lusso del genere ci sono gli abitanti di Kranj, la cittadina storica ai piedi del monte Triglav, dove per qualche anno visse anche il poeta France Prešeren, il Dante Alighieri sloveno.

Merito della conformazione della città. Perché il suo centro storico sorge su un lembo di terra abbracciato da due fiumi, il Sava e il Kokra. Ed è proprio quest’ultimo che scorrendo, nei millenni, ha scavato il secondo canyon urbano più profondo d’Europa, noto ai cittadini di Kranj per i suoi alberi da frutta selvatici, le acque limpide e invitanti nei caldi giorni d’estate, il fitto bosco che rappresenta un polmone verde e un’oasi di biodiversità proprio in centro.

Fonte: https://www.visitkranj.com/it

Grazie alla straordinaria varietà di questo habitat, costituito dal letto del fiume, dalla riva, da una parte del bosco che nei periodi di maggior flusso viene allagata, e dalle pareti rocciose, la gola del Kokra è il rifugio perfetto per innumerevoli specie animali e vegetali. In questo ambiente semi-selvaggio l’inizio della primavera profuma di aglio selvatico, e crescono antiche varietà di meli, peri e prugni selvatici apprezzatissime per la distillazione dei liquori.

E se è vero che la gola è visitabile e percorribile grazie a una passerella e a un sentiero, e che la riva del fiume anche secoli fa fu impiegata come spiaggia urbana durante l’estate, i residenti di Kranj la frequentano con grande rispetto, disturbando e alterando il meno possibile il corso naturale della vita che scorre al riparo delle pareti di roccia.

Fonte: Pixabay, foto di Carola68

Pareti profonde una trentina di metri, ma sufficientemente ampie da permettere che la gola riceva molta luce. Ecco una particolarità che rende il canyon di Kranj una meta imperdibile da scoprire quando si visita la città, soprattutto in primavera ed estate. Gli occhi più allenati riusciranno senz’altro a distinguere numerose specie di piante, erbe, e persino tuberi selvatici, le stesse che i nostri antenati conoscevano alla perfezione, e raccoglievano per cibarsene e preparare rimedi medicinali.

E se la preparazione in campo botanico non è sufficiente niente paura, perché il canyon di Kranj si può scoprire con una visita guidata pensata apposta per svelare il lato più verde e selvatico del centro cittadino, fra biodiversità e aneddoti storici. Ad esempio, la visita guidata del canyon conduce ai resti ancora visibili dell’antico mulino e della piccola bottega del fabbro che già nel XVIII secolo sorgevano sulla riva destra del Kokra, proprio sotto al centro città. Entrambi andarono distrutti in una frana, nel 1915, ma le loro tracce sono visibili ancora oggi.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Jošt Gantar

Ancora, nel 1900 venne aperta una spiaggia pubblica lungo le rive del fiume, con settori separati: gli uomini da una parte e le donne dall’altra. Nel 1916 fu chiusa, ma venne riaperta alla fine della Prima guerra mondiale. Ancora oggi gli abitanti di Kranj seguono spesso il richiamo del fiume, trovando refrigerio dalle calde giornate estive nelle sue acque limpide e fresche.

D’altra parte, l’intera città di Kranj è legata a doppio filo con la natura che la circonda, ed è il punto di partenza ideale per delle escursioni memorabili. Ad esempio sul monte Storžič (2132 metri), dal quale si ha una splendida panoramica di Kranj. Oppure lungo le piste ciclabili che si snodano proprio sotto questo monte, con pochissime pendenze da affrontare ma perfette per scoprire dei magnifici e pittoreschi paesini.

Fonte: https://www.visitkranj.com/it

La celebre località sciistica di Krvavec (di grande bellezza in ogni stagione) è a pochi chilometri di distanza, mentre la collina di Šmarjetna, alta appena 646 metri e situata proprio sopra alla città, è perfetta per mangiare qualcosa di buono e godersi il panorama in mezzo al verde. Il parco di Udin è un vero e proprio mondo a sé, che vale davvero la pena di andare a scoprire, e con una pedalata di 20 minuti si raggiunge il bucolico paesaggio degli stagni di Bobovek, un’area dove sono stati recuperati reperti antichissimi, persino i resti di un mammut vissuto 180mila anni fa!

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, nè di contenuti terzi.

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