Zgodbe iz Slovenije

A pochi minuti da Lubiana alla scoperta del lato più dolce della Slovenia

26.12.2021
Fonte: www.slovenia.info, foto di Marko Šinkovec

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Sentiamo spesso parlare delle api. Purtroppo non sempre in toni ottimistici: se questi straordinari insetti sono protagonisti di numerose iniziative e notizie è perché oggi non se la passano troppo bene. L’inquinamento, l’uso di pesticidi sintetici, la cementificazione eccessiva e ora, come se non bastasse, il cambiamento climatico, stanno mettendo a dura prova la loro resistenza, dopo svariati milioni di anni di presenza sul nostro pianeta.

Non c’è bisogno di ricordare quanto siano essenziali le api e il loro lavoro. Basti pensare che proprio alle api, domestiche e selvatiche, va riconosciuto circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali del pianeta, e che il 35% della produzione globale di cibo è garantita proprio da loro. Le civiltà antiche avevano molto chiaro il ruolo fondamentale delle api, non a caso le raffiguravano nelle loro opere d’arte e assegnavano loro compiti importanti anche nelle proprie mitologie e religioni.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Mojca Odar, Turizem Bohinj

Pensiamo agli antichi greci, per esempio: secondo loro furono proprio delle api a prendersi cura di Zeus, il capo dell’Olimpo e il più importante di tutti gli dei, quando era solo un bambino, nutrendolo con il loro miele. Secondo gli antichi egizi, le api nascevano dalle lacrime di Ra, il dio del sole, quando queste cadevano sulla sabbia del deserto. E alcune culture del vicino oriente e dell’Egeo consideravano l’ape un insetto sacro, capace di collegare il mondo dei vivi con quello dei morti.

In termini molto più concreti però, le api sono sempre state preziosissime per gli esseri umani, e non stupisce che in Europa l’apicoltura sia una tradizione antichissima. Le api non producono solo il miele, con le sue proprietà dolcificanti, nutrienti e curative, ma pure la cera, con la quale per millenni sono state prodotte, fra molte altre cose, le candele. La Slovenia in questo senso non è affatto un’eccezione, infatti oggigiorno circa 10 mila persone si occupano di apicoltura.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Jošt Gantar

Non solo. La Slovenia ha la sua ape autoctona: la Kranjska sivka, l’ape della Carniola. Sviluppatasi circa 10mila anni fa in una valle della catena montuosa che separa la Slovenia dall’Austria, le Caravanche, l’Apis mellifera carnica è nota nel settore per la sua grande adattabilità, la capacità di resistere anche a inverni molto lunghi, e per il carattere tranquillo e pacifico.

Ed è proprio per celebrare l’antico legame fra le terre slovene e questi insetti fantastici che lo scorso novembre a Višnja Gora, una cittadina storica ad appena 20 chilometri da Lubiana, è stata fondata la Casa dell’ape della Carniola. Il luogo perfetto per scoprire tutto su questa particolare specie di ape e sulla millenaria tradizione di apicoltura in Slovenia, ma anche sulle ultime innovazioni nel settore.

Fonte: https://www.td-visnjagora.si

Presto lo stesso edificio che oggi ospita la Casa dell’ape della Carniola, nonché un centro per l’innovazione e un punto di informazioni turistiche, sarà dotata anche di un caffè e di un negozio tutto dedicato al miele. Tra l’altro visitare la Casa dell’ape della Carniola è anche un ottimo pretesto per scoprire Višnja Gora, che vanta uno dei centri storici medievali meglio preservati di tutta la Bassa Carniola.

Lo stemma cittadino raffigura un castello con due torri e una lumaca gialla, e richiama una delle molte storie che si tramandano da secoli in questa parte di Slovenia. Si narra che alla fine del XVI secolo i famigliari del doge di Venezia regalarono agli abitanti di Višnja Gora un guscio di lumaca d’oro per ringraziarli di averlo curato, dopo che era stato ferito nella battaglia di Sisak, contro le truppe dell’impero ottomano, e che a questo si debba l’inclusione della lumaca nello stemma cittadino.

Višnja Gora ritratta da Johann Weikhard von Valvasor nel 1679

Da non perdere, a Višnja Gora, le rovine dello Stari grad, il Castel Vecchio. In cima alla collina, secoli fa era un possente maniero, la dimora dei cavalieri di Višnja Gora. In un’epoca successiva venne costruito un altro castello, stavolta a ovest del centro della città: il Castel Turn, o Weixelbach com’era conosciuto in tedesco, fu dato alle fiamme dai partigiani nell’ottobre del 1943. E naturalmente, come sempre accade in Slovenia, da Višnja Gora si può partire per fare delle splendide escursioni nel verde e passare intere giornate a contatto con la natura, in una destinazione di viaggio dall’atmosfera genuina e molto piacevole.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

Naložbo sofinancirata Republika Slovenija in Evropska unija iz Evropskega sklada za regionalni razvoj v okviru Vavčerja za digitalni marketing za projekt spletna stran, spletna trgovina, rezervacijska platforma ter mobilna aplikacija.