di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Anche se non lo si conosce non è difficile rendersi conto, appena si arriva al lago di Bled, che il castello è un protagonista assoluto di questa bellissima località fra le Alpi slovene. In effetti è proprio così, e questa è solo una delle molte ragioni per cui vale decisamente la pena di visitare il celebre Blejski grad. Inoltre, visto che il maniero veglia sulle acque del lago da oltre mille anni, e in tutto questo tempo ha accumulato una storia ricca di colpi di scena, e dato che al suo interno riserva non poche sorprese, ecco qui un post con 8 cose indispensabili da sapere sul Castello di Bled. Diciamo che è un buon numero per iniziare!
… fu quella che spinse l’imperatore del Sacro Romano Impero, Enrico II il Santo, a fare dono della proprietà allora nota come “Castelum Veldes” alla diocesi di Bressanone, all’epoca guidata dal vescovo Albuino. Erano tempi in cui una forte alleanza con un vescovo potente poteva fare la differenza tra un potere solido e una pericolosa debolezza, e Albuino aveva avuto modo di dimostrare il suo fedele supporto al re, che volle ringraziarlo adeguatamente. È grazie a ciò che oggi sappiamo che, nel 1011, il Castello di Bled esisteva già; quello con cui Enrico II lo diede in dono ad Albuino è il documento più antico che lo menziona.
2. Non è sempre stato così
Come spesso accade ai castelli, anche quello di Bled ha avuto parecchi restyling, come diremmo oggi. Questo perché, nella sua lunga storia, è stato ampliato, rafforzato e fortificato, ha subito attacchi di eserciti nemici, rivolte contadine, incendi, terremoti, e ovviamente cambi di proprietà… La splendida cappella del Castello, ad esempio, fu aggiunta solo nel XVI secolo, e anche le mura, naturalmente, sono state alzate, rafforzate e ricostruite varie volte. Una parte dell’originale struttura romanica però è ancora presente, e comprende una maestosa torre di accesso.
3. Visitatori illustri
Molti personaggi storici importanti hanno visitato il Castello di Bled, e talvolta vi hanno alloggiato. Ad esempio Primož Trubar, nel 1561. Questi non fu solo il leader del movimento protestante sloveno, ma diede anche un contributo fondamentale allo sviluppo della lingua slovena. Infatti fu l’autore dei primi due libri scritti e stampati in sloveno! Ma dalle mura del Castello di Bled si affacciò anche il celebre poeta France Prešeren. Lo spettacolo del lago lo affascinò a tal punto che lo definì “l’immagine del paradiso”, e decise di ambientarvi il suo poema epico Krst pri Savici (Battesimo sul Savica).
4. Un custode di storie
… e di storia! Fra le mura del maniero, infatti, ha sede un’esposizione permanente davvero imperdibile. Curata dal Museo Nazionale Sloveno, è incentrata sulla storia di Bled. Qui si scoprono reperti risalenti alle prime popolazioni preistoriche insediatesi in questo luogo ricco di acqua e di cibo, sin dall’Età della pietra; e poi si prosegue nel viaggio attraverso il tempo, passando per l’epoca romana, il Medioevo, e il periodo di grande fama di Bled come località termale apprezzatissima dall’aristocrazia austroungarica.
5. Una passeggiata nel bosco
È quella che si può fare raggiungendo il maniero a piedi. Sia chiaro, il Castello di Bled è comodamente raggiungibile in auto, c’è un grande parcheggio proprio di fronte all’entrata principale, ma decidere di salirci a piedi significa fare una splendida passeggiata nel bosco. Inoltre, lungo la strada, si viene ripagati della fatica dai magnifici scorci che si aprono sul lago. Il sentiero principale per dirigersi verso il castello è il sentiero Arnold Rikli, che comincia appena sopra il lido pubblico di Grajsko kopališče e si addentra nel bosco seguendo un cammino ben visibile e attrezzato.
6. Custodisce un’autentica gemma
Ovvero l’esatta copia esatta del torchio tipografico in legno inventato nel 1450 da Johannes Gutenberg, padre della stampa a caratteri mobili, e quindi fautore di uno degli eventi fondamentali della storia e della civiltà europea — e mondiale. Per farsi un’idea della rivoluzione che rappresentò l’invenzione di Gutenberg, basti pensare che a soli cinquant’anni di distanza si erano già potuti stampare milioni di libri, a prezzi tali da essere accessibili anche alla piccola borghesia, non più solo alle élite.
7. Il discepolo di Jože Plečnik
Ovvero Tone Bitenc. Fu questo l’architetto che, nel 1952, progettò la ristrutturazione del Castello di Bled, riparando i danni subiti dal maniero durante la Seconda guerra mondiale e riportandolo alla sua grandiosità. I lavori durarono dieci anni, ma valsero a Bitenc numerosi premi e il titolo di professore alla Facoltà Tecnica di Lubiana. Bisogna riconoscere che si è trattato di un ottimo lavoro, e del resto Bitenc era stato allievo nientemeno che di Jože Plečnik, il più celebre architetto della storia slovena, a cui anche la capitale del paese deve molta della sua ariosità ed eleganza.
8. È amatissimo anche dai viaggiatori gourmet
Come ogni castello che si rispetti anche quello di Bled è dotato di una preziosa cantina, fornita dei migliori vini sloveni. Sorseggiare un bicchiere di buon vino, una limonata o una corposa birra artigianale beandosi della magnifica vista del lago, in estate, è un piccolo, grande lusso che ci si può concedere grazie al bar del cortile principale del Blejski grad. Durante tutto l’anno, invece, basta prenotare con qualche giorno di anticipo per mangiare all’ottimo ristorante Jezeršek, dove la cucina raffinata e la splendida vista formano un connubio irresistibile.
Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.
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