Zgodbe iz Slovenije

Scoprendo Šentjur, dove nacque uno dei più importanti geografi europei

28.03.2022

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

La Slovenia vanta molti studiosi e intellettuali di rilievo. Pensiamo per esempio a Primož Trubar, autore dei primi due libri mai scritti e stampati in lingua slovena; o a Johann Weichart Valvasor, grande studioso di scienze naturali (fu un precursore nello studio dei fenomeni carsici) e autore della monumentale opera La Gloria del Ducato di Carniola, alla quale dobbiamo delle magnifiche illustrazioni che testimoniano l’aspetto di molti borghi, castelli e città nel XVII secolo; o a France Prešeren, che oltre a essere considerato il più grande poeta sloveno è ritenuto anche uno degli esponenti più importanti del romanticismo europeo.

Curiosamente, c’è una cittadina in particolare in Slovenia che può vantare una “densità di genio” davvero alta! Si tratta di Šentjur, nella parte orientale del paese. Sorge tra la bella Celje e il confine con la Croazia, tra colline verdeggianti ricoperte da folti boschi. È una destinazione perfetta per chi ama allontanarsi dalle rotte turistiche più battute e scoprire il volto più autentico dei paesi che visita, conoscerne il vero ritmo e le abitudini. E, naturalmente, per chi ama fare lunghe escursioni all’aria aperta, a piedi come in bicicletta.

Qui fiorì la famiglia degli Ipavec, una stirpe di ottimi scienziati (in particolare di medici) e straordinari musicisti, tanto apprezzata che la loro casa famigliare oggi ospita un museo dedicato proprio a loro. Šentjur diede i natali anche ad Anton Martin Slomšek, una figura molto importante per la storia slovena, che diede un contributo fondamentale alla lingua slovena e alla diffusione della cultura e dell’istruzione elementare anche tra le fasce più vulnerabili della popolazione. Anche la sua casa natale ospita un museo, che vale davvero la pena di visitare.

E poi, sempre a Šentjur, nacque Blaž Kocen, uno dei più importanti cartografi e geografi europei. Poco più di due secoli fa, Kocen venne al mondo in una modesta famiglia di campagna. Nello stesso anno della sua nascita, il 1821, avvennero due eventi storici cruciali. Da una parte il famoso Congresso di Lubiana; dall’altra, l’essere umano mise per la prima volta piede in Antartide, l’ultimo continente ancora inesplorato. Quest’ultimo evento, in particolare, sembrò influenzare, in qualche modo, tutta la vita di Kocen.

Durante la sua vita esplorò diversi mondi: fu un sacerdote, poi un insegnante, e infine uno degli studiosi più importanti della monarchia austriaca. Nato molto vicino all’attuale città di Šentjur, Kocen studiò a Celje, poi a Vienna, dove fece studi di matematica, fisica e storia naturale, e dove il padre della genetica Gregor Mendel fu suo compagno di classe. Dopodiché ottenne un lavoro come insegnante a Lubiana, entrò a far parte della Museum Society, e lì nacque la sua passione per la geografia, all’epoca ancora una materia di studio piuttosto giovane.

I suoi alunni di Lubiana, fra cui era noto per avere sempre sottobraccio un testo di geografia, dovettero rinunciare alle sue lezioni quando, a causa dei suoi problemi respiratori, gli fu consigliato di trasferirsi a Gorizia. Kocen studiò attentamente il clima goriziano, e in fondo quel trasferimento sembrò per lui essere il proverbiale portone che si apre quando si chiude una porta: a Gorizia che scrisse e pubblicò il suo primo saggio scientifico.

Quello stesso anno, il 1857, diede alle stampe anche il suo primo manuale di geografia, e fu assunto per un nuovo lavoro a Olomouc, in Moravia. E fu proprio a Olomouc che Kocen, la cui salute purtroppo non accennava a migliorare, fece una conoscenza che segnò molto positivamente la sua vita: Eduard Hölzel, un editore e libraio che lo convinse a lavorare al primo atlante scolastico austriaco. Naturalmente a Kocen piacque l’idea, e nel 1861 il suo atlante fu pubblicato.

Fu un tale successo che, negli anni, quell’atlante uscì in oltre cento edizioni e totalizzò più di un milione di copie. Fu un lavoro che scrisse la storia dello studio della geografia in Austria, dove infatti il nome di Kocen è ancora molto noto. Introdusse un’innovazione, ossia le mappe estese su due pagine, ad esempio quella del Mediterraneo e quella delle Alpi. Di quest’ultima compilò la tabella dei nomi in tedesco e sloveno, segno del suo desiderio di contribuire alla causa nazionalista slovena.

Kocen aveva sicuramente molto altro da offrire alla conoscenza. Purtroppo però, i successi professionali non furono seguiti da un miglioramento delle sue condizioni fisiche, così nel 1870 decise di andare in pensione e di trasferirsi a Vienna, insieme alla casa editrice di Hölzel, fra l’altro. Poco tempo dopo si spense, si racconta, con la bozza di una mappa tra le mani.

Tuttavia è ancora ricordato come uno dei più importanti studiosi nella storia di geografia, e nel 2001 l’Associazione slovena degli insegnanti di geografia ha istituito il Premio Kocen. E, dove un tempo sorgeva la sua casa natale, è stato creato un piccolo memoriale che ripercorre le tappe principali della sua vita breve, ma ricca di studio, sapere e lavoro per il progresso dell’umanità.

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