di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Ogni città ha il suo protagonista. E a Velenje, autentico gioiello della Slovenia nordorientale, il protagonista è il castello. Non c’è da stupirsi perché, sebbene la città sia un centro urbano vivace e ricco di aziende, ottimi ristoranti e centri benessere, essa ha una lunghissima storia alle spalle. Basti pensare che nella stessa valle dove oggi sorgono Velenje e il suo castello, sono stati ritrovati insediamenti archeologici risalenti alla preistoria. E persino i resti di un bestione molto, molto antico (ormai estinto), che sono custoditi proprio all’interno del maniero. Ma andiamo con ordine!
Il primo documento a citare la città è del 1264, e la descrive come un centro commerciale vivace, creatosi proprio intorno al castello. La prima struttura di quello che oggi appare come un massiccio ma elegante maniero bianco con spioventi tetti rossi, infatti, risale al XIII secolo, e nel corso del tempo è appartenuto alla famiglia Kunšperk, poi agli Ptujs (loro parenti), e infine al casato dei Liechtenstein. E dall’alto del colle, dal quale domina anche la città, ha vigilato per secoli sui movimenti nella valle del Šalek.
Nonostante l’impianto originale risalga al Medio Evo, comunque, il suo aspetto attuale è il risultato dei lavori che si realizzarono nel XV secolo, e che gli conferirono lo stile rinascimentale evidente ancora oggi. Fu a quell’epoca che sorsero il cortile interno porticato, la maggior parte delle alte mura, le imponenti torri, e le rondelle. Per raggiungerlo è sufficiente una piacevole passeggiata lungo una stradina che lo collega direttamente alla stazione degli autobus della città.
E una volta raggiunto, il Castello di Velenje vale assolutamente la pena di essere visitato. Al suo interno, è ospitato un interessantissimo museo, con collezioni di vario genere che vanno dalla preistoria all’arte contemporanea slovena. Tanto per cominciare, bisogna dirigersi subito verso l’ex scuderia, dove sono conservati i resti di due mammiferi preistorici (un Anancus arvernensis e un mastodonte europeo) che furono rinvenuti nel 1964 nei dintorni di Velenje.
Il Castello ospita anche numerose esposizioni permanenti. Da quella dedicata alla valle di Šalek tra il 1941 e il 1945, a quella che ripercorre la storia della valle e della città fra il XII e il XVII secolo, con reperti attenenti alla sfera religiosa, alla vita contadina e a quella della nobiltà. Dalla mostra sull’arte contemporanea slovena, con 64 dipinti e sculture; a quella dedicata alle opere di Ciril Cesar, uno dei principali scultori sloveni del XIX secolo. E dalla collezione di arte sacra barocca proveniente dalla chiesa di San Giorgio di Škale alla mostra dedicata allo sviluppo e alla modernizzazione intrapresi da Velenje tra il 1945 e il 1960.
Da non perdere poi la collezione di arte africana di František Foit, scultore e accademico ceco che trascorse 24 anni in Africa tra il 1947 e il 1971. Durante i suoi viaggi e le sue ricerche, Goit riunì un’ampia varietà di manufatti, statue, maschere e oggetti di uso quotidiano, che oggi costituiscono questa eccezionale collezione. Di questa fanno parte anche gli effetti personali dello scultore e molte sue opere, ispirate appunto all’arte africana.
Infine, la Vecchia bottega è la ricostruzione di un negozio del XX secolo, con scaffali, banco vendita e contenitori per caramelle, farina e olio originali, nonché circa duemila prodotti che si vendevano in quel periodo. E nella Vecchia trattoria, allestita secondo lo stile degli anni Trenta del XX secolo, si può respirare l’atmosfera di un secolo fa, tra frigoriferi in legno, grammofoni, massicci tavoli in legno, e persino sputacchiere e acchiappamosche in vetro.
In quanto autentico protagonista della città, il Castello di Velenje ha vissuto con essa i suoi momenti migliori, ma anche quelli peggiori. Durante la seconda guerra mondiale, infatti, il maniero subì pesanti danni, specialmente all’arrendo interno, che venne in gran parte distrutto. Per un periodo, qui furono alloggiati i minatori di Velenje e le loro famiglie. E oggi, dall’alto del suo colle, continua a essere una parte integrante della vita della città e della valle, dando un contributo fondamentale alla conservazione del patrimonio etnografico, storico e culturale di quest’affascinante parte di Slovenia.
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