di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
In questi giorni ricorre l’anniversario della Prima battaglia dell’Isonzo, che infuriò tra l’esercito italiano e quello austro-ungarico dal 23 giugno al 7 luglio 1915. Fu con questa battaglia che cominciarono gli scontri su quello che sarebbe stato poi definito il fronte isontino, uno dei più sanguinosi della Grande Guerra. L’altopiano carsico, le alture e le montagne rendevano il territorio particolarmente difficile, sia da difendere che da conquistare, e il fronte isontino si rivelò emblematico della guerra di logoramento che fu il primo conflitto mondiale.
In questi luoghi si consumarono alcuni degli avvenimenti più importanti del secolo scorso, specialmente per la storia europea, e vale decisamente la pena di andare a scoprirli e conoscerli meglio. Anche perché proprio a Caporetto, a pochi chilometri dalla frontiera italiana, sorge un alleato formidabile per farlo: il Kobariški muzej, premiatissimo museo dedicato in toto alla storia del fronte isontino che vanta un’esposizione permanente ben strutturata e ricchissima di reperti, di grande efficacia per illustrare l’inferno che gli uomini di ogni schieramento si trovarono ad affrontare, tra logoranti periodi in trincea, combattimenti cruenti e violentissimi, guerra di montagna ai limiti dell’immaginabile.
Il Museo di Caporetto è come una di quelle porte spazio-temporali che nei racconti di fantascienza fanno viaggiare indietro nel tempo. Chi vi mette piede alla fine della visita non sarà più lo stesso, perché avrà capito davvero cosa fu davvero la Prima guerra mondiale. Non solo: le belle e lunghe giornate estive offrono opportunità imperdibili per completare la visita dell’esposizione permanente all’interno del museo con una visita guidata ad alcuni dei luoghi più significativi del fronte isontino. Un’esperienza memorabile, di quelle che coniugano storia e natura, movimento all’aria aperta e viaggio interiore.
La più completa di queste visite è “l’Itinerario storico di Caporetto”, che seguendo il corso dello splendido Isonzo, il fiume color smeraldo che ha incantato poeti e scrittori, conduce alla scoperta del passato di questi luoghi: la Grande Guerra, certo, ma anche molto altro. Dopo la prima tappa — che naturalmente è il Museo di Caporetto, dove ci si fa un’idea molto efficace dell’intero conflitto — si raggiunge l’Ossario italiano sul monte Gradič, che custodisce le spoglie di 7014 soldati italiani. Si raggiunge poi un’altra altura, abitata da quando le primissime popolazioni preistoriche si insediarono in questi luoghi, dove si visitano le suggestive rovine di un castello, il Tonocov Grad, tra i più importanti insediamenti tardo-antichi elevati delle Alpi orientali.
L’itinerario continua con la linea di difesa italiana, un impressionante complesso di fortini e trincee che i soldati italiani eressero durante il conflitto per difendere l’Isonzo e le strade sulla riva destra. Dopodiché si attraversa una gola dell’Isonzo grazie a una nuovissima passerella di 52 metri, realizzata proprio dove si trovava quella costruita durante la Grande Guerra: è questo passaggio che permette di raggiungere uno dei luoghi più straordinari e suggestivi dell’intera Valle dell’Isonzo: la grande cascata del Kozjak, che dopo un balzo di 15 metri si tuffa in una grande piscina naturale di acqua color smeraldo.
Proprio da qui si torna a salire verso altre opere di fortificazione realizzate durante la Grande Guerra: un posto di osservazione e un nido di mitragliatrici coronano uno dei punti più alti e regalano la vista di un bellissimo panorama sull’Isonzo e le alture che lo circondano. Si vede poi uno dei luoghi più iconici della valle: il Ponte di Napoleone, che a metà del XVIII secolo permise il transito dell’esercito di Bonaparte, fu fatto saltare dagli austroungarici nel 1915, e infine fu ricostruito dagli italiani. L’itinerario si conclude al Museo caseario, dove si scopre la cultura della pastorizia tipica di questo angolo d’Europa e si possono acquistare degli ottimi prodotti caseari.
L’itinerario non copre una distanza lunghissima, si tratta di circa 5 chilometri. Eppure passa per molti dei luoghi più belli e storicamente significativi della Valle dell’Isonzo, permettendo di scoprirne non solo la storia recente (la Grande Guerra, appunto) e lontana, ma pure alcuni dei suoi tesori naturali più preziosi. Infatti, pur non essendo granché lungo, ci vogliono dalle 3 alle 5 ore per percorrerlo. Decisamente una delle escursioni nel verde — e nella storia — più belle che si possano fare quest’estate.
Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.
Naložbo sofinancirata Republika Slovenija in Evropska unija iz Evropskega sklada za regionalni razvoj v okviru Vavčerja za digitalni marketing za projekt spletna stran, spletna trgovina, rezervacijska platforma ter mobilna aplikacija.