di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Italiani e sloveni conoscono la Puglia soprattutto per le sue bellezze naturali, architettoniche e culturali, le sue tradizioni e la sua eccezionale enogastronomia. Questa regione dell’Italia meridionale tuttavia è anche uno dei poli innovativi più dinamici del paese, e un case study molto interessante per i territori sloveni, anche perché la Puglia — al pari della Slovenia — è una terra principalmente adriatica, e senza dubbio di confine, e vanta storici rapporti con i Balcani, e in particolare con la Croazia, il Montenegro e l’Albania. Per secoli i pilastri dell’economia della Puglia così come di quella della Slovenia sono stati due, commerci a parte: l’agricoltura e la pastorizia; non a caso in entrambe le aree si producono ancora oggi ottimi formaggi, vini eccezionali, frutta e verdure squisite, pani e dolci memorabili.
Le somiglianze tra la Puglia e la Slovenia sono tante. Nel corso del XX secolo la Puglia ha conosciuto un grande sviluppo industriale, e lo stesso si può dire per la Slovenia (pensiamo soltanto all’importante sito produttivo di Revoz, a Novo Mesto, che affonda le sue radici nelle iniziative degli anni ‘50). Il risultato è che la Slovenia è il paese più ricco e avanzato di quelli appartenenti alla ex Jugoslavia, così come la Puglia è la punta di diamante del Mezzogiorno. Sia in Slovenia che in Puglia l’attenzione per la scienza e la cultura è massima: basti pensare all’altissimo livello del Politecnico di Bari, dell’Univerza v Ljubljani, dell’Università di Bari e dell’Institut Jožef Stefan, alla casa editrice Laterza e alla vivacissima tradizione libraria di Lubiana, ai tanti creativi, designer e artisti che hanno trovato a Bari, Lubiana, Maribor, Lecce ecc. l’habitat ideale per esprimere se stessi.
Da anni la Puglia è una delle destinazioni più amate dal turismo internazionale, grazie alle sue meravigliose spiagge, al calore dei suoi abitanti, al clima fantastico, a monumenti che mozzano il fiato come Castel del Monte. Anche la Slovenia vede nel turismo una rilevante voce del suo PIL, e ormai sono tanti gli italiani, i tedeschi, i francesi e gli americani che hanno avuto modo di scoprire le meraviglie di Lubiana, l’incanto del lago di Bled, la bellezza del Triglav.
Tuttavia da tempo la Puglia sta scommettendo con forza anche sulle startup e le scaleup high-tech. Da una parte il governo locale ha incentivato le attività imprenditoriali innovative e ha dato una mano concretamente agli aspiranti startupper. Dall’altra il tessuto produttivo della Puglia, con tante PMI orientate alle esportazioni e all’innovazione high-tech o mid-tech, è un humus favorevolissimo per gli startupper. Non a caso nella regione meridionale esistono dei distretti industriali davvero proiettati nel XXI secolo, ad esempio quello dell’aeorspaziale (il primo satellite elettrico Made in Italy mai messo in orbita è stato realizzato in Puglia, per esempio). Le università pugliesi poi hanno mostrato una spiccata inclinazione a trasformare in realtà la cosiddetta Terza Missione, un’espressione italiana per indicare tutte quelle attività di trasferimento tecno-scientifico e modernizzazione dell’apparato produttivo attraverso la diffusione del sapere. Il mix ha fatto sì che oggi la Puglia non soltanto attiri gli investimenti di importanti player tecnologici e di multinazionali, ma che Bari abbia più startup di tantissime importanti città universitarie italiane, e sia preceduta soltanto da Milano, Roma, Napoli e Torino.
Un esempio straordinario del dinamismo pugliese è Nextome, startup di qualche anno fa che ormai è diventata una tech company attiva in Italia e in Europa. Nextome è specializzata nella tecnologia dei Real Time Location Systems, grazie ai quali è possibile conoscere in modo estremamente accurato la posizione di un oggetto o di una persona in uno spazio indoor: è il caso di una squadra di operai che deve individuare uno specifico container presso il terminal di un porto, oppure di un medico che ha preso da poco servizio in un grande ospedale, e deve raggiungere al più presto un determinato reparto.
Oggi i RTLS sono usati da industrie chiave come il manifatturiero, i trasporti, il retail, la logistica, il settore minerario e la sanità, ad esempio per aumentare la sicurezza delle persone e facilitare i loro spostamenti in ambienti molto estesi e/o sconosciuti, e per rendere possibile il tracking di asset particolarmente costosi o strategici, come una macchina speciale o un estintore. Una localizzazione precisa e tempestiva può davvero fare la differenza in un sito minerario o in un cantiere molto vasto, o in un contesto complesso come un aeroporto.
È interessante notare che Nextome, pur lavorando con multinazionali, scaleup e centri di ricerca, abbia sede in un paesino della provincia di Bari, Conversano. La dimostrazione che anche territori periferici possono essere fucine di innovazione: una speranza per i tanti borghi e le tante cittadine slovene che negli ultimi anni hanno visto i giovani emigrare verso Lubiana o l’estero. La Slovenia non può che guardare con interesse al case study Puglia.
Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, nè di contenuti terzi.
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