di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
La storia di Idrija è anche una storia di famiglie. Certo, la storia di qualunque luogo è anche una storia di famiglie, ma ciò è particolarmente vero per questa cittadina circondata dalle Alpi slovene. Perché per secoli è stata lo scenario della vita di intere famiglie, alcune del posto o dei dintorni, altre originarie di luoghi più o meno lontani, legate alle sorti della sua miniera, la celeberrima miniera di mercurio che, dopo la scoperta casuale del primo filone nel 1490, crebbe tanto da diventare la seconda più grande del mondo. Nel corso dei secoli furono estratte dalle sue gallerie ben 147.000 tonnellate di mercurio.
E questo protagonismo delle famiglie dei minatori nella storia di Idrija si respira ancora nella sua atmosfera, e ha lasciato un segno tangibile nella sua cultura, nelle sue tradizioni gastronomiche, persino nella sua architettura. Ecco perché, se da una parte è vero che la scoperta di questa cittadina passa in primo luogo per la scoperta del suo passato di potenza mineraria — scoperta da inaugurare necessariamente scendendo nella Galleria di Antonio, la parte ancora visitabile della miniera — è altrettanto vero che il fascino di un viaggio a Idrija sta anche nell’esplorare il lato più umano di questo suo passato.
Ad esempio visitando una delle antiche case dei minatori, salvaguardata proprio a mo’ di testimonianza. In questa casa dalle mura candide, che sorge su una collineta fuori dal centro storico e veniva comunemente chiamata pr’ Kosu, nel 1919 vivevano tre famiglie per un totale di 18 persone. In realtà però la casa era stata costruita molto prima, nella seconda metà del Settecento, con caratteristiche architettoniche ben precise che si ritrovavano anche in molte altre case a Idrija: vari piani, non molto ampi, con finestre simmetriche e piccole (pensate per affrontare il gelo invernale) e tetti spioventi.
Vale davvero la pena di visitare questa casa, che oggi ospita la ricostruzione di un tipico appartamento di una famiglia di minatori all’inizio del XX secolo, con oggetti e utensili di uso quotidiano e molte foto d’epoca ad aprire una finestra sul passato. Perché quella che oggi è una casa-museo, per secoli ospitò famiglie di minatori. Le sue mura hanno visto bambini crescere e diventare adulti, uomini uscire e rientrare affaticati dopo turni lunghissimi ed estenuanti, donne occuparsi di tutti e di tutto, nella costante preoccupazione che la ferocia della miniera potesse reclamare la vita di un loro caro.
E proprio alle donne di queste famiglie Idrija deve un altro elemento essenziale della sua cultura. Una tradizione che in passato ha portato questa cittadina all’attenzione di imperatrici e ricche signore nelle principali capitali del Vecchio continente, e in tempi più recenti sulle passerelle di importanti stilisti europei. Si tratta dei celebri merletti di Idrija, che le mogli dei minatori cominciarono a realizzare per contribuire ai guadagni della famiglia e, probabilmente, anche come pretesto per trascorrere del tempo insieme e sostenersi a vicenda.
I merletti di Idrija divennero a tal punto conosciuti e apprezzati all’estero che Vienna, capitale dell’allora impero austro-ungarico di cui faceva parte anche Idrija, arrivò nel 1876 a emanare un decreto per istituire nella cittadina una Scuola di merletto. La scuola è tuttora attiva e ogni anno diventa il fulcro del Festival del merletto di Idrija. Merletti meravigliosi sono esposti anche al Museo municipale, ospitato nel bel Castello rinascimentale di Gewerkenegg, proprio perché la storia di Idrija è indissolubilmente legata a quella della miniera, degli uomini che per secoli vi hanno lavorato, e delle donne che nelle lunghe ore di buio invernali trovarono un modo delicato e incantevole di lasciare il loro segno.
Un viaggio a Idrija è un viaggio tra paesaggi di grande bellezza e alla scoperta di un patrimonio storico e culturale unico nel suo genere (non a caso la cittadina vanta diversi siti riconosciuti come patrimonio dell’umanità dall’Unesco). Un weekend o una settimana qui è un’idea fantastica per rigenerarsi facendo lunghe passeggiate e assaggiando le prelibatezze locali. Ed è l’opportunità di scoprire un luogo capace di stimolare la mente con il suo passato particolare, ma anche di toccare il cuore con le storie profondamente umane che si sono scritte nelle sue case, tra le sue strade, e nelle gallerie della sua gigantesca miniera.
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